Prima il ginocchio, poi la febbre. Era già successo, in questo autunno malsano. Artem Dovbyk si ferma di nuovo, come nella settimana che portò verso la brutta sconfitta di Verona. Tra oggi e domani le sue condizioni saranno valutate con attenzione, perché Ranieri del suo centravanti si priverebbe con disappunto. Ma se una partita di riposo può aiutare Dovbyk a risolvere l’infiammazione al ginocchio, la soluzione può essere accettabile. Seguendo questa logica gestionale, contro il Lecce giocherebbe Dybala centravanti.
Come è successo, guarda caso, nell’ultima giornata davvero spensierata della Roma: il 31 ottobre contro il Torino, quando Paulo segnò il gol decisivo con un capolavoro di destrezza e rapidità. Da allora sono arrivate quattro sconfitte di fila in campionato (una striscia negativa del genere non capitava da 16 anni). L’eventuale quinta a Trigoria non viene neanche contemplata, perché non si vede su questi schermi dal campionato dell’unica retrocessione: il 1950/51.
In ogni caso Ranieri sta preparando una formazione più spregiudicata per celebrare al meglio la sua centesima panchina con la Roma. In conferenza non ha escluso di ricorrere alla difesa a quattro e potrebbe davvero cambiare sistema di gioco, basandosi però sulla formula ibrida: Mancini scalerebbe a destra da terzino con Saelemaekers, ormai pienamente recuperato, davanti a sé. In questo modo la squadra potrebbe facilmente ricomporre un quintetto nelle situazioni di necessità e al tempo stesso, con la palla tra i piedi, acquisire più profondità e cambi di passo.
In un teorico 4-2-3-1 quindi ritroverebbe un posto Pellegrini da trequartista, con El Shaarawy ala sinistra. L’escluso del sabato sarebbe così Celik, che ha causato involontariamente il gol che ha spezzato l’equilibrio contro l’Atalanta. Confermato Hummels in difesa insieme a N’Dicka. Confermatissima anche la coppia di centrocampo con Paredes ad affiancare Koné.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida