Sarà una Roma da doppio modulo tattico, una squadra che potrà cambiare a partita in corso anche senza il bisogno di utilizzare le sostituzioni. Juric sta pensando – e questa mattina nell’ultima sgambata scioglierà le riserve – di giocare con il 3-4-2-1 ma che all’occorrenza potrà trasformarsi in un 4-2-3-1 a seconda dello spostamento di due elementi in particolare: Angeliño e Zalewski.
Entrambi infatti sono stati provati ieri nell’allenamento di rifinitura, lo spagnolo come braccetto nei tre difensori centrali, il polacco invece come quinto e a supporto quindi delle due fasi. Una scelta rischiosa, non c’è che dire, ma che se applicata alla perfezione dai giocatori potrà risultare anche decisiva per cercare di contenere gli avversari alzando il baricentro e allontanando il più possibile gli attaccanti e gli esterni dall’area di Svilar.
Se per contenere Dimarco sulla destra Juric ha scelto Koné a centrocampo a supporto di Celik e di Mancini, su quel lato della difesa a tre, a sinistra, sta pensando seriamente di utilizzare questo doppio esterno per poter anche cambiare modulo. Niente Hermoso quindi, che dovrebbe accomodarsi in panchina, ma Angeliño per fermare con la sua rapidità le incursioni e i tagli di Lautaro e supportare proprio Zalewski sulla fascia che avrà a che fare con Darmian ma anche con i raddoppi su Barella.
Al tempo stesso il polacco dovrà spingere tanto per evitare proprio gli affondi dell’esterno di competenza e supportare Dovbyk per non lasciarlo nella morsa dei tre centrali difensivi. Ma il piano di Juric può appunto prevedere anche il cambio di modulo. Quindi spostare Angelino sulla fascia come quarto di difesa e Zalewski ancora più alto per un attacco a tre e il supporto di Pellegrini come trequartista centrale. Una Roma “double face” che potrà cambiare il proprio assetto a seconda del canovaccio della gara.
In difesa con lo spagnolo e Mancini ci sarà NDicka, in questo momento il vero pilastro della Roma nel reparto arretrato. A lui il compito di gestire le posizioni su Thuram e Lautaro e di guidare i suoi nei movimenti. Koné è preferito a Pisilli: reduce dalla ottima prestazione con la nazionale francese, Juric punta su di lui per supportare tare la difesa – insieme al solito Cristante – ma anche per dare sostanza e qualità nella costruzione della manovra e negli inserimenti che potranno aiutare sia i trequartisti sia Dovbyk nell’aprire la difesa.
A proposito di trequartisti, in campo dal primo minuto Pellegrini ed Dybala. L’argentino ha recuperato dal fastidio al flessore, così come Dovbyk da quello al ginocchio. A Pellegrini il doppio compito: sostegno del centrocampo e supporto ai due attaccanti. Anche in base ai suoi movimenti cambierà l’assetto. Ma sono solo numeri, quello che vuole Juric è una squadra unita, compatta e aggressiva.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi