Messaggio recepito alla perfezione, Houssem Aouar ha colto l’invito di Mourinho e ha sfruttato la sua occasione. Una gara totalmente diversa rispetto a quella di giovedì scorso contro il Servette nella quale l’algerino era stato sostituito all’intervallo dopo una prestazione decisamente non positiva. “Aouar deve venire nella nostra direzione, non siamo noi a dover andare verso la sua“. Un messaggio pubblico al centrocampista di svoltare e cambiare marcia, non solo dal punto di vista tattico, ma anche mentale.
Pochi giorni prima del “rimprovero”, José aveva visto il ragazzo giocare con il “ritmo della paura”. Quello cioè dell’insicurezza per non essere in grado di assorbire i meccanismi di squadra, ma soprattutto il timore di imbattersi in nuovi infortuni. Quelli che hanno bloccato spesso la sua carriera e rallentato il suo processo di crescita.
Le qualità Aouar le ha sempre avute, la condizione atletica e la paura lo hanno invece frenato. Così qualche prestazione non giocata all’altezza in questo avvio di stagione, fino a ieri. Decisivo il lavoro di Mourinho sulla testa dell’ex Lione arrivato a parametro zero e quel confronto avvenuto alla vigilia di Cagliari a Trigoria per rassicurarlo e aiutarlo a uscire dal momento negativo.
Il tecnico lo ha confortato e gli ha dato fiducia, buttandolo di nuovo nella mischia dal primo minuto per evitare di perderlo con una panchina, soprattutto in un momento in cui il centrocampo è ridotto all’osso con l’arretramento di Cristante e gli infortuni di Pellegrini e Sanches: “Il mister ha una mentalità vincente, lui vuole sempre di più e anche io – ha ammesso Aouar a fine partita – Sono contento per la squadra, per me e per lui, perché voglio dimostrare di essere importante e con umiltà spero di continuare così”.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi
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