La velocità e l’estro di Dybala, Soulé e Baldanzi, la potenza di Dovbyk, la corsa di El Shaarawy, le doti balistiche dei due argentini, di Le Fée e Pellegrini. All’orizzonte sta per sorgere una Roma come forse si è vista solo poche volte nella storia. Perché l’attacco giallorosso da 51 gol (quanti ne hanno realizzati insieme la scorsa stagione i due gauchos e l’ucraino), sembra proprio un arsenale pieno di armi tattiche.
Una dimensione da top club che ora appare nitida con l’innesto del capocannoniere dell’ultima Liga. Proprio il centravanti giocherà un ruolo chiave nel 4-3-3 che De Rossi ha in testa anche per la prossima stagione. Dovbyk è il terminale offensivo spietato sottoporta che serviva. Ma è anche un interprete del ruolo moderno: non ha solo l’istinto killer sottoporta, non è soltanto un magnifico colpitore di testa, ma sa pure dialogare nello stretto coi trequartisti, aprendo loro spazi per gli inserimenti grazie ai suoi centimetri (189) e ai suoi chili (76) in area di rigore.
Un attaccante che saprà sfruttare i rifornimenti di Dybala e Soulé, duro com’è nei duelli coi difensori e allo stesso tempo elegante nei fraseggi. (…) I due si sono parlati a lungo, accanto a Baldanzi e Pellegrini. Che, a sua volta, è destinato a recitare ancora un ruolo da protagonista.
Il più “attaccante” tra i centrocampisti è chiamato a rifornire il centravanti, ma potrà pure decidere i match con le sue incursioni e le punizioni a giro, di cui è capace allo stesso modo pure Le Fée, già paragonato per precisione a Pianjc. E guai a pensare, ovviamente, che il calcio si possa giocare in un solo modo. Con gli esterni alti che potrebbero arrivare, oltre al già presente El Shaarawy, la Roma potrebbe pure rinunciare talvolta ad un trequartista puntando tutto sui centauri di fascia. (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport