Gerry Cardinale e Dan Friedkin rappresentano due facce della stessa medaglia: partendo da strade diverse, stanno cavalcando l’onda statunitense che si è abbattuta sul calcio europeo.
Cardinale, per oltre 20 anni in Goldman Sachs, nel 2014 ha creato il fondo di private equity RedBird sviluppandosi nello sport: un uomo della finanza. Friedkin ha fatto fortuna vendendo auto per poi allargarsi a turismo di lusso e intrattenimento: un imprenditore.
Ecco perché è sbagliato metterne a confronto le ricchezze. Così come è fuorviante paragonare i 10 miliardi di dollari di patrimonio gestito da RedBird con gli 11 miliardi di ricavi del gruppo Friedkin.
Entrambi, tuttavia, mantengono un’impronta tipicamente americana e, quindi, puntano alle intersezioni con lo spettacolo, la moda, i media, il turismo. È stato meno caro comprare la Roma per la famiglia Friedkin. Nell’estate 2020 sono bastati 199 milioni per rilevare le azioni della cordata di Pallotta (più di recente, poi, sono serviti 37 milioni per arrivare al 100%). Considerato che l’enterprise value della Roma era di 591 milioni, la parte restante si riferiva all’indebitamento del club. Al 30 giugno 2020 i giallorossi perdevano 204 milioni, il turnaround deve arrivare: -185 milioni nel 2020-21, -219 nel 2021-22, -103 nel 2022-23.
FONTE: Il Corriere dello Sport – M. Iaria