(…) Arrivato con l’etichetta di «miglior centrocampista italiano insieme a Lorenzo Pellegrini», che gli aveva appiccicato l’allora direttore sportivo Monchi, Bryan Cristante ha faticato parecchio ad adattarsi al cambio di ruolo richiesto da Eusebio Di Francesco, che lo ha trasformato da perfetto incursore dalla posizione di trequartista in mezzala.
Dei benefici di questo arretramento, però, ne sta godendo Paulo Fonseca, che si ritrova in rosa un centrocampista completo, in grado di giocare in più posizioni. E infatti, se non è costretto, a Bryan non ci rinuncia mai. Per rendersene conto basta scorrere il minutaggio della rosa: alle spalle di Dzeko, Pau Lopez e Kolarov, infatti, c’è proprio Cristante con 698 minuti giocati (…).
Viste le prolungate assenze di Diawara e Lorenzo Pellegrini, la sua presenza è sempre più indispensabile. Anche per questo, ieri, ha svolto un lavoro differenziato in campo programmato dallo staff medico: alla vigilia di un tour de force che vedrà la Roma disputare tra campionato ed Europa League sette partite in venti giorni, Fonseca non può permettersi di perderlo, così come non può fare a meno di Jordan Veretout (…).
In una formazione che non ha un regista nel senso più stretto del termine, uno alla Pizarro, insomma, Veretout è l’uomo scelto per far girare la squadra, quello a cui affidare i palloni che scottano nei momenti più delicati della partita. Domani a Genova toccherà di nuovo a lui e Cristante. Tra gli infortunati, oltre a Perotti, l’unico che potrà essere convocato è Dzeko (…).
FONTE: Il Corriere della Sera