Camaleontica e difficile da decifrare per gli avversari, al netto di spie e colpi di fortuna. Ieri Daniele De Rossi, dopo il giorno di riposo concesso alla squadra, ha messo nel mirino il Brighton dentro il fortino di Trigoria. Nella testa c’è solo l’impegno dell’Olimpico, poi si penserà alla trasferta contro la Fiorentina. Traduzione: niente turn over. La Roma scenderà in campo per vincere con addosso l’abito più elegante. Quindi senza rinunciare a Dybala, Lukaku, Pellegrini, Paredes, Cristante e Mancini, l’ossatura della squadra.
Sul tavolo ci sono più alternative. E riguardano soprattutto la difesa. Sarà a tre come quella anti-Torino o a quattro come a Monza? In realtà resiste l’ipotesi della retroguardia a tre e mezzo, cioè con Smalling al centro e Mancini spostato sulla destra con compiti di copertura.
De Rossi ci sta lavorando e probabilmente oggi prenderà una decisione definitiva nel corso della rifinitura. Il 3-5-2 dà garanzie anche con la promozione di Celik. Stesso discorso per il 4-3-3, dove potrebbe essere confermato El Shaarawy nel tridente insieme a Lukaku e Dybala. Mancini si scalda a prescindere, anche N’Dicka è pronto per misurarsi in ambito europeo.
A centrocampo non cambierà nulla. Paredes, Cristante e Pellegrini hanno il posto assicurato e non sono previsti stravolgimenti a meno di campanelli d’allarme dell’ultima ora. Bove e Aouar sono le seconde scelte e non è escluso che venga convocato di nuovo Pisilli (insieme a Joao Costa): il baby centrocampista sta facendo scintille in Primavera dopo un periodo di flessione. In attacco è impensabile immaginare la Roma senza la classe di Dybala e la potenza di Lukaku.
FONTE: Il Corriere dello Sport – L. Scalia