Un punto a Cagliari, nel pieno del caso Dybala; la sconfitta inaspettata contro l’Empoli all’Olimpico, con un risveglio tardivo e la rete di Shomurodov; il pari conquistato con personalità a Torino contro la Juventus, tra mille difficoltà, con una squadra ancora da rifinire, visto che il campionato per la Roma è cominciato il 18 agosto e la sfida dell’Allianz è caduta il primo settembre, poche ore dopo la chiusura delle trattative.
La prima mini fase si è chiusa con due punti, uno solo gol realizzato: non è questa la Roma che aveva pensato De Rossi. Ma ora si riparte, con altri presupposti e nuove-vecchie ambizioni. Quella che vedremo domani a Marassi contro il Genoa sarà una Roma diversa, nei calciatori e nell’anima, con De Rossi che in questa sosta ha potuto programmare la risalita.
Già, due punti in classifica sono una miseria, ma siamo solo all’inizio. Il Genoa è già uno snodo, che ci farà intuire che tipo di stagione sarà, se l’obiettivo Champions sarà faticoso o meno problematico rispetto a quanto immaginato dopo queste tre partite. Il tecnico non vedeva l’ora che si chiudesse la finestra di mercato, lo stress di inizio estate si è prorogato per troppo tempo, specie in quel mese di quasi inattività dopo i colpi Dovbyk e Soulè (più Le Fée e Sangarè arrivati poco prima).
Sarà una Roma tutta da scoprire, non sappiamo con certezza se De Rossi continuerà con i suoi precetti tattici, con il 4-3-3 che aveva studiato per la sua Roma o, se l’arrivo di Hummels ed Hermoso, lo porterà a provare i tre dietro, magari agevolando pure il rilancio di Dybala, o da mezzapunta o da centravanti.
Un’ipotesi probabile, pure ore che il difensore tedesco non è ancora al top della condizione. A Torino, nel ultima partita, De Rossi ha lanciato dall’inizio il solo Saelemaekers, mentre Koné è sceso in campo solo nel finale. Il francese sarà il volto nuovo domani a Genova, lui è considerato da De Rossi un elemento imprescindibile. Capiremo pure se il tecnico avrà la forza di puntare ancora su Pisilli, che secondo De Rossi “va più forte degli altri e non si lamenta mai” e se si sentirà pronto a staccarsi dalle vecchie certezze come Paredes e Cristante.
Sarà una prova generale anche per definire la portata di un acquisto, sulla carta a rischio, come Abdulhamid. Che in Arabia è dominante, ma il nostro campionato, si sa, è ben altra cosa. DDR si aspetta di ritrovare un nuovo Pellegrini, che sta meglio dopo l’infortunio accusato in Nazionale, un Dovbyk più coinvolto dalla squadra e nella squadra e un Dybala capace di rendere al meglio anche da gestito illustre. Si riparte con il nodo Zalewski, finito ai margini del progetto Roma per le note questioni di mercato.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni