La storia si ripete, anche se spesso non ci piace. Otto mesi dopo: stesso luogo, stesse modalità, stessi destini. C’è un allenatore esonerato ed un altro che poco dopo arriva: lo scorso 16 gennaio José Mourinho, ieri Daniele De Rossi. La società già da lunedì è a caccia di un nuovo allenatore, l’arrivo dei Friedkin a Roma aveva questo scopo. Daniele sospetta, ma non sa. Saprà tutto a cose già fatte, come con Mou, ed ecco che sullo sfondo c’è Ivan Juric con il suo team a Trigoria già a metà mattinata.
Sono tante le cose che Daniele paga, dalla questione Paulo Dybala ai rapporti non idilliaci con la dirigenza, con cui nelle ultime settimane ha discusso moltissimo. Sono le 9 del mattino quando appare il comunicato ufficiale sul sito e le parole usate sono chiare: con lui non si va in Champions. A Daniele però non manca il sorriso ed intorno alle 12 esce da Trigoria avvolto dall’affetto dei tifosi e se ne va solo dopo aver salutato tutti i dipendenti del Fulvio Bernardini. Mentre DDR va a casa, la protesta non si ferma e colpisce anche i giocatori che entrano o escono dal centro sportivo.
I presenti al centro Fulvio Bernardini se la prendono con Lorenzo Pellegrini: “quanti ne vogliamo fare fuori ancora?” gli viene chiesto, “non dovete dirlo a me” risponde il capitano della Roma. La sera, come El Shaarawy, Lorenzo saluta Daniele con un post: “Grazie per tutto quello che sei sempre stato con me… un punto di riferimento da quando ero piccolo. Ti auguro il meglio. Ti voglio bene Daniele”. Alle 15 si sono poi aperte le porte per il futuro: arriva Juric, fino ad allora tenuto “nascosto” in un hotel all’EUR, e la richiesta dei tifosi è stata ovviamente quella di dover far tirare fuori il carattere dei calciatori.
FONTE: Il Messaggero