Di colpo, la Roma si tinge d’azzurro. In mediana, con la squalifica di Paredes, che apre la strada al trio Bove–Cristante–Pellegrini. Ma non solo. In difesa torna Mancini, davanti sarà confermato El Shaarawy, senza contare l’infortunato Spinazzola, altrimenti a Salerno ci sarebbero stati addirittura sei giocatore di movimento made in Italy. Di nuovo, però, c’è un centrocampo tutto italiano. Che in stagione, anche se con un modulo diverso che comprendeva anche due esterni (3-5-2), era stato schierato solamente una volta, contro l’Atalanta, in quella che lo stesso José ha considerato la migliore prestazione in campionato.
Domanda d’obbligo: è un caso? O uno spartito sul quale insistere? La risposta arriverà già lunedì. Cristante gioca nel ruolo che preferisce. Non quindi mezzala, per fare spazio a Paredes, sinora abbastanza deludente al di là di un paio di prestazioni. Terzetto che vede poi Pellegrini giocare nel suo ruolo naturale, quello di mezzala. E poi c’è Bove. Che cresce, in silenzio. Caratterialmente e tecnicamente. Fresco di rinnovo sino al 2028, è il volto nuovo della Roma.
Creato da Mourinho, può trovare la sua consacrazione con De Rossi che proprio in quel ruolo ha fatto la storia. Sono giocatori diversi ma i consigli di Daniele non possono che farlo crescere. La Roma formato azzurro sarà guardato con un occhio particolare anche dal ct Spalletti. I posti per Euro 2024 sono pochi ma proprio andare a scuola da De Rossi in questo secondo spezzone di stagione potrebbe regalare lo sprint ideale per aprirsi dei varchi.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina