Un’estate di pensieri e di riposo. Paulo Dybala, dopo la breve parentesi in Australia, passerà un mese e mezzo in vacanza per ragionare sul suo futuro immediato. La delusione per la mancata convocazione dell’Argentina in Coppa America magari non è passata, ma il tempo aggiusta ogni cosa e sarà superata da un giocatore che ha testa e cuore.
Al momento non ci sono sirene di mercato. Neanche da parte del Chelsea, l’ex potenza della Premier League che l’ha cercato la scorsa estate senza riuscire a portarlo a Londra. In somma, niente ritorno di fiamma. I Blues stanno sondando il mercato per una prima punta e non per un giocatore con le caratteristiche dell’argentino. Dybala al momento può restare a Trigoria per diventare la stella indiscussa dell’undici di DDR ma anche il “fratello maggiore” di Baldanzi.
Gli indizi vanno in una sola direzione, ma da qui alla certezza ce ne passa. Il suo contratto parla chiaro. Esiste sempre la clausola rescissoria per l’estero di 12 milioni valida fino al 30 luglio. Una data che sa di spartiacque. Un po’ da dentro o fuori. Le sue ultime parole non hanno messo in agitazione la Roma: «Sono in Italia da quasi 12 anni e sto vivendo un momento incredibile. É difficile vedermi lontano perché sono diventato un uomo qui. Ma ovviamente c’è anche la curiosità di scoprire come potrei comportarmi in campionati importanti come la Liga e la Premier League». Lecito. Soprattutto se l’ultima frase si lega al resto dell’intervista: «Voglio vincere. Sono stato fortunato ad aver avuto l’occasione di vincere i trofei. A volte ho vinto e a volte ho perso. Il mio rimpianto è legato alle sconfitte nelle finali europee. Non ho mai vinto una Champions League oppure l’Europa League ma questo resterà il mio obiettivo. Voglio vincere tutto quello che posso con la Roma. Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta».
FONTE: Il Corriere dello Sport – L. Scalia