Oggi signora, del football. Non sarà quella di Campo Testaccio, ma la Roma è tra le realtà più importanti del calcio europeo, senza se e senza ma. E non è così perché lo state leggendo su “Il Romanista”, ma perché a certificarlo ci ha pensato ieri la Uefa. Il massimo organo del calcio continentale ha aggiornato il ranking per club, togliendo dal conteggio i punteggi ottenuti dalle squadre nella stagione 2019/20 e facendo partire il calcolo dell’annata 2024/25 – già iniziata in settimana per Champions, Europa e Conference League con i primi turni preliminari.
Il risultato, già noto in realtà, vede la Roma nell’Olimpo del calcio europeo. I giallorossi, infatti, sono quinti in questa speciale classifica, dietro soltanto a – in ordine – Manchester City, Real Madrid, Bayern Monaco e Liverpool. Prima di ogni altra formazione di Serie A e di altre squadre di assoluto livello e blasone, come: Barcellona, Paris Saint-Germain, Borussia Dortmund, Manchester United, Chelsea, Arsenal e ogni formazione del continente fatta eccezione per le quattro di cui sopra. Per trovare un’altra italiana nell’elenco, bisogna arrivare alla decima posizione, dove c’è l’Inter campione d’Italia e finalista, due stagioni fa, della Champions League. (…)
Un dato impressionante, che certifica soltanto però quanto di buono fatto dalla Roma in questi ultimi tempi fuori dai confini italiani. Il “dna europeo”, un’espressione che abbiamo spesso usato pensando forse qualche volta di esagerare, è semplicemente fotografato da questo elenco di squadre. Del resto, non poteva essere altrimenti, basti pensare che nelle stagioni prese in considerazione dalla Uefa per il calcolo del ranking è appena uscita la 2019/20: (…).
L’anno successivo l’accesso all’ultimo atto dell’Europa League è stato negato a Fonseca e i suoi soltanto dal Manchester United, con una semifinale d’andata fortemente condizionata dai tre infortuni nel primo tempo – Pau Lopez, Veretout e Spinazzola – chiuso comunque in vantaggio.
(…) La prima edizione della Conference League alzata da capitan Pellegrini sotto il cielo di Tirana e, dodici mesi più tardi, il sogno del bis con l’Europa League sfumato per la “bravura” di Taylor, più che per quella del Siviglia.
Infine, l’annata appena conclusa, con la successione alla guida tecnica dallo Special One a Daniele De Rossi, con la Roma comunque in grado di regalare e regalarsi grandi notti europee, con le eliminazioni in sequenza a Feyenoord, Brighton e Milan, prima di arrendersi al Bayer Leverkusen dei miracoli.
FONTE: Il Romanista – S. Valdarchi