Tutti i media polacchi lo hanno definito un eroe, la federazione calcistica invece un leader. Un certo Robert Lewandowski, capitano e bandiera della nazionale con 152 presenze e 84 gol, lo ha esaltato sottolineando nelle interviste la sua sua centralità nello spogliatoio. E allora la domanda sorge spontanea al 99% dei tifosi romanisti se la sarà posta giovedì scorso dopo aver visto l’ennesima sua prestazione straordinaria con la maglia rossa, ma quella delle aquile bianche: perché Nicola Zalewski non è altrettanto brillante con il suo club? Probabilmente neanche il ragazzo è riuscito fin qui a dare una risposta a un quesito che lascia l’amaro in bocca alla Roma e naturalmente a De Rossi che lo sta tenendo in considerazione in questo avvio di stagione sperando di vedere quel guizzo o quella scintilla che scatta puntualmente quando gioca con la Polonia.
Come giovedì scorso contro la Scozia, in una notte nel segno di Zalewski. Due rigori procurati, uno dei quali si è incaricato di battere non certo a cuor leggero: calciato in trasferta sul 2-2, al settimo e ultimo minuto di recupero del secondo tempo. “Ci vuole coraggio e una mentalità da grande per decidere così una gara che stavamo pareggiando per l’incredibile rimonta degli scozzesi – ha detto Lewandowski -. Si vede che Nicola sta acquisendo fiducia in se stesso e sta diventando una figura sempre più importante nella nazionale. È fantastico per la squadra, Zalewski e un elemen- to centrale del gruppo”.
Ecco, se Lewa riempie di elogi un ragazzo di ventidue anni un motivo deve esserci. E deve esserci anche un motivo per cui Zalewski non sia riuscito più a esprimersi ad alti livelli con la maglia della Roma. Una storia alla dottor Jekyll e Mr. Hyde, luci e ombre in una carriera fin qui comunque ricca di soddisfazioni, di un ragazzo che è ancora visto come uno dei talenti più importanti nel panorama calcistico europeo. Una cosa è certa, Zalewski ha qualità: adesso deve riuscire a trovare il coraggio e la fiducia per esprimerla di nuovo con la Roma.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi