Che fine ha fatto Enzo Le Fée? Ufficialmente scalda la panchina, ufficiosamente non si può escludere che possa essere ceduto in prestito a gennaio. Con Claudio Ranieri, del resto, è fermo a quota zero minuti tra Napoli, Tottenham e Atalanta. Se non è una bocciatura, poco ci manca.
Il francese ha perso posizioni con l’avvento dell’allenatore di Testaccio, che ha preferito puntare su Paredes, Cristante e Koné, rimasti in campo al netto di infortuni anche nelle battute finali di Roma-Atalanta, quando la benzina nella gambe non c’era più.
Oggettivamente Le Fée non è il prototipo di giocatore che fa battere il cuore a Sir Claudio. Finora – è un dato oggettivo – l’ha tenuto ai box per una questione di (non) potenza fisica anche se adesso sta bene da un punto di vista clinico. L’ultima apparizione risale a Union Saint-Gilloise-Roma. Poi il nulla.
Il costo del cartellino non è stato low cost: per strapparlo al Rennes sono stati messi sul piatto 23 milioni di euro più bonus. Una cifra che non ha dimostrato di valere in questa breve parentesi vissuta all’ombra dell’Olimpico. A incidere anche un rognoso infortunio al ginocchio che gli ha fatto saltare 6 partite tra campionato e Europa League. Quando ha avuto delle chance non le ha sfruttate appieno: spesso ha fatto le cose semplici, senza dare quel quid in più. Ranieri vuole muscoli e centimetri sulla linea mediana. Le Fée non li ha: qui nasce e muore il cortocircuito.
Per questo motivo a gennaio si apre la prospettiva di un potenziale prestito, forse in Francia, con la possibilità per la Roma di sfruttare l’eventuale risparmio dello stipendio (2,5 milioni di euro) per ingaggiare giocatori più funzionali in altre zone del campo, sulla corsia di destra, dove c’è solo Celik, oppure in attacco, porzione di campo in cui non esiste un vero e proprio vice Dovbyk. Le Fée e la Roma, dunque, potrebbero salutarsi dopo appena cinque mesi. Magari sarà solo un arrivederci.
FONTE: Il Corriere dello Sport – L. Scalia