Rigenerare i due centravanti con la mira sbilenca non è l’unico cruccio di Gasp. «Se non segniamo tanto non è solo colpa dei centravanti», disse il tecnico in tempi non sospetti, cioè quando la difficoltà a centrare con continuità la porta era soltanto un sintomo e non una malattia. Contro l’Inter, sabato sera, la squadra ha tentato 15 conclusioni, di queste 11 direttamente da dentro l’area di rigore. In totale, solo 5 tiri hanno centrato la porta. Quando in conferenza stampa Gasperini si è sentito snocciolare questi dati, il suo sguardo era un misto tra l’incredulità, il disappunto e l’arrendevolezza.
Nel bunker di Trigoria, da settimane l’allenatore sta cercando la soluzione al mal di gol come farebbe un farmacista che sperimenta varie formule per trovare la medicina giusta. Dev’esserci un equilibrio tra una difesa blindata e un attacco efficace: Gasp, abituato a concentrarsi sul lavoro anziché ricercare alibi, non ha smesso un attimo di pensarlo. Eppure la realtà fotografa una Roma che fa pochi gol anche perché nel reparto offensivo ha poche soluzioni adatte al gioco del tecnico. Ad esempio, in rosa ci sono 6 trequartisti: Pellegrini, Dybala, Baldanzi, Soulé, El Shaarawy e Bailey, di cui 4 mancini due destri, ma a parte il giamaicano (o quello che promette di essere) nessuno ha lo sprint, il dinamismo e la forza fisica di cui Gian Piero necessita; parliamo di calciatori con una grandissima tecnica, alcuni fenomenali come Dybala, Soulé e Pellegrini, (…).
(…), l’allenatore di Grugliasco sta insistendo sui tiri da fuori area, sulle triangolazioni, sulle verticalizzazioni, sulla ricerca della profondità e sugli schemi che possano liberare gli attaccanti dalle marcature. Per tutta la sua carriera Gian Piero ha sempre lasciato molta libertà ai suoi uomini offensivi, concentrando le preparazioni tattiche soprattutto sulla fase difensiva. Con la Roma, però, sta cambiando registro. E comincia a credere che Dybala al centro dell’attacco possa essere una soluzione. Quella che a Firenze aveva definito «un’ipotesi in emergenza» sta invece diventando un’opzione concreta, vista la scarsa vena di Dovbyk e Ferguson. «Se c’è Paulo davanti, devo giocargli più vicino», ha spiegato sabato notte Soulé. (…)
Gasperini, allenandolo ogni giorno, ha capito che la Joyita ha tanti gol nei piedi; non a caso, è il calciatore che ha segnato con maggiore continuità (3 gol) e servito più assist (2) in queste prime partite. Questo Soulé è già un’evoluzione rispetto al calciatore che s’era visto nella passata stagione: ha abbandonato la corsia esterna del campo per incidere nella zona centrale e non gioca più spalle alla porta ma riceve il pallone già con il corpo orientato verso l’area avversaria. Il recupero completo di Bailey sarà un’altra freccia nell’arco di Gasperini. Nella sua miglior stagione realizzativa, la 2023-24, il giamaicano ha segnato 12 gol e servito 13 assist in poco più di 2.600 minuti. Bailey con Soulé e Dybala più avanzato potrà diventare, (…), il tridente della Roma.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota











