Nemanja Matic è tutto quello che spesso è mancato alla Roma in partite come quella di giovedì contro il Feyenoord. Il gigante serbo, non solamente per il suo fisico ma per la sua personalità, ha giocato una partita perfetta: non ha sbagliato nemmeno un passaggio, ma soprattutto – nel momento di difficoltà dopo il pareggio degli olandesi che poteva tagliare le gambe ai giallorossi – si è preso la squadra sulle spalle e ha suonato la carica, alzando il baricentro del gioco e riportando il Feyenoord nella propria area fino al gol del 2-1 di Dybala. Poi, nei supplementari terminati in crescendo anche dal punto di vista della condizione fisica, a quelli di El Shaarawy e Pellegrini. “E stata una battaglia, ma abbiamo dato il 100% e meritiamo la semifinale”.
Parole da leader, il cui rendimento sorprende solo chi non ha seguito la sua carriera, vissuta ai livelli più alti tra Chelsea, Benfica, Manchester United e ora Roma. Sono 41, infatti, le sue presenze stagionali, con una curiosità: se in Serie A è spesso subentrato dalla panchina (15 volte), in Europa League quando è stato a disposizione ha sempre giocato titolare. Il palcoscenico Europeo, insomma, è quello che si addice maggiormente al nuovo professore del centrocampo romanista, che probabilmente con il nuovo infortunio di Wijnaldum e Smalling faranno degli esami oggi per valutare l’entità dei problemi ai flessori – sarà chiamato agli straordinari.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini