La stagione è ricominciata esattamente come era finita. La Roma non cambia, domina una partita che sarebbe dovuta essere senza storia, ma incassa due gol negli unici due tiri in porta di una Salernitana venuta nella Capitale per far barriere. Il castigatore è di nuovo Candreva che con la sponda giallorossa del Tevere ha più di un conto in sospeso: è una garanzia, segna sempre. A Mourinho invece, che ha lasciato a Conti l’onore dell’esordio in panchina (lo stadio ha apprezzato), non è bastato il primo gol in campionato di Belotti dopo un anno di astinenza: anzi addirittura una doppietta che ha mostrato tutta la voglia e la condizione di un attaccante che in molti davano per finito.
E invece ieri ha dimostrato di poter dire ancora la sua, tanto più se il reparto attaccanti resta quello che è ora. Vero, all’esordio sono mancati Dybala e Pellegrini squalificati, ma l’alibi non basta in un serata che rimanda a casa i tifosi giallorossi con l’amaro in bocca: bilancio non del tutto negativo solo per il secondo gol del Gallo che ha almeno evitato una sconfitta davvero troppo punitiva. È chiaro che a questa squadra manca ancora qualcosa, serve l’attaccante che il tecnico portoghese ha chiesto a più riprese e un po’ di tempo per far inserire i nuovi.
Il migliore è sembrato a palette Aouar, già in condizione e subito in grado di inserirsi nei meccanismi giallorossi: la qualità c’è e si vede. Stessa cosa non si può dire per l’esterno Kristensen che non ha certo alzato il livello sulla fascia: tutto ancora da definire l’apporto che potrà dare al gruppo. Quando nel finale Conti su indicazione di Mourinho ha messo dentro Paredes e Renato Sanches, qualcosa di meglio si è visto. Sull’argentino nulla da dire, i tifosi romanisti se lo ricordano bene nell’era Sabatini, il portoghese resta invece ancora da capire: qualche buona accelerazione, tanta voglia di avere palla tra i piedi, ma sarà l’uomo giusto per questa Roma?
I dubbi dopo ieri sera restano, ma forse era solo troppo presto per pretendere qualcosa di più. Insomma Mourinho si trova ancora con un cantiere aperto e da ultimare, ma intanto la stagione è iniziata e tutte le big sono partite a palla di cannone: non c’è tempo da perdere. Un plauso infine su quello che Mou ha chiamato a raccolta per essere l’uomo in più in attacco: l’Olimpico. Il popolo giallorosso come sempre ha risposto presente e la commozione per l’ultimo saluto a Carletto Mazzone è stata solo l’ennesima occasione per stringersi attorno all’unica passione comune: la Roma!
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini
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