Quattordici gol, appena uno di media a partita, con il quindicesimo attacco della Serie A (esattamente come il posto in classifica). Basterebbero questi numeri (impietosi) per certificare tutti i problemi della Roma di oggi, che dopo aver incamerato la quarta sconfitta consecutiva (lunedì all’Olimpico, 0-2 contro l’Atalanta) deve assolutamente cambiare marcia se non vuole essere risucchiata (ammesso che non lo sia già) nella lotta salvezza.
Del resto, delle tre avversarie che si troverà ad affrontare ora solo il Lecce ha segnato meno della squadra di Ranieri, 7 reti, mentre Como (14) e Parma (20) sono sullo stesso livello. (…)
È chiaro che uno dei motivi per cui la Roma è calata dal punto di vista della produzione offensiva è la crisi di Artem Dovbyk, che non segna in Serie A dalla sfida di Monza, giocata lo scorso 6 ottobre. Di fatto due mesi, in cui il centravanti ucraino è rimasto a bocca asciutta contro Inter, Fiorentina, Verona, Bologna, Napoli e Atalanta (saltando per virus intestinale la sfida contro il Torino).
Dovbyk ha da tempo un ginocchio che lo fa tribolare, che gli dà fastidio, tanto che anche in nazionale non si è allenato e ha rischiato di non giocare. Esattamente come aveva chiesto di non farlo lunedì contro l’Atalanta, quando è sceso in campo solo su richiesta esplicita di Claudio Ranieri: «Gli ho chiesto di stringere i denti, lui per noi è troppo importante», ha detto l’allenatore giallorosso subito dopo la fine della partita persa contro i bergamaschi.
Ma poi c’è anche altro e cioè il fatto che il centravanti ucraino gioca spesso e volentieri da solo, è poco assistito e anche servito non in modo eccezionale. (…) Dovbyk è uno che ama andare in profondità o quando va a riempire l’area di rigore è bravo a scivolare dietro l’avversario, attaccando il secondo palo. Unico limite – e grande neo – è quel piede destro che non usa per nulla e chi gli ha fatto perdere qualche chance importante.
Ma poi sono anche gli altri che devono fare di più, perché tra i giocatori offensivi la Roma ha avuto due soli gol da Dybala e El Shaarawy e uno da Shomurodov, Soulé e Baldanzi (addirittura zero da capitan Pellegrini) (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport