Se volessimo capire il calcio che piace a Daniele De Rossi prima di vedere all’opera la Roma di Daniele De Rossi dovremmo partire da due immagini: la prima è il tatuaggio in bella vista sul suo polpaccio, lì dov’è fissata l’essenza del suo gioco, il contrasto dentro un triangolo che in qualche modo richiama al pericolo. La seconda, però, solo in apparente contrasto con la prima, è la foto che potete trovare qui accanto e riguarda una cena che si è svolta nell’estate 2022 a Manchester alla quale erano presenti oltre a diversi uomini dello staff del City anche Daniele De Rossi, Aleksandar Kolarov, Roberto De Zerbi e Pep Guardiola. In pratica con il miglior allenatore della storia del calcio, Guardiola, c’era uno che era già diventato particolarmente bravo (modulato sul calcio di Pep), e due freschi ex giocatori alla ricerca di alte ispirazioni.
Su quel tavolo si è dunque rivelato il manifesto del calcio che maggiormente attira De Rossi, con l’esempio che Guardiola può aver lasciato, con l’ammirazione per il percorso intrapreso da De Zerbi e magari pure con la solidità e la classe pura (a proposito di terzini che sanno crossare…) che hanno contraddistinto la carriera agonistica di Kolarov. Eppure difficilmente Daniele De Rossi sarà un allenatore “a una sola velocità”. Tra i suoi punti di riferimento il primo in assoluto è quello del papà Alberto, inarrivabile ritratto di umiltà e competenza, capace per anni di resistere alle lusinghe di chi voleva proporgli più nobili approdi distogliendolo dalla missione di insegnare ai più giovani, e di sicuro anche Antonio Conte, a cui Daniele ha sempre riconosciuto la grande capacità di abbinare calcio di alto livello spettacolare all’interno di principi agonistici spinti al massimo.
Quanto ai sistemi di gioco, non lasciatevi ingannare da chi vuole attribuire a Daniele un modello oppure un altro. Fosse per lui alternerebbe difese a 2, 3, 4 e a 5 all’interno della stessa partita, senza mai dare riferimenti agli avversari, di sicuro puntando sul possesso palla e sul controllo della gara, con tagli, sovrapposizioni e rotazioni continue. Di una sola cosa siamo sicuri: alla Roma, come ci auguriamo tutti, o da un’altra parte Daniele De Rossi si affermerà nel suo nuovo ruolo. E chi guarderà quella foto, magari tra vent’anni, vedrà riuniti almeno tre grandi allenatori.
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco