Infrangere un tabù lungo quasi dieci anni, ma soprattutto dare una svolta a una stagione nata male e che vedrà l’ennesima contestazione della curva. La Roma stasera contro l’Inter cerca l’acuto grosso della gestione Juric. Una sfida ostica quella contro i nerazzurri, quasi impossibile se si guarda ai precedenti. I giallorossi, infatti, non sconfiggono l’Inter all’Olimpico dal 2016 quando un gol di Dzeko e un’autorete di Icardi permisero alla Roma di Spalletti di avere la meglio. Poi sono arrivati tre pareggi e 4 sconfitte in casa. Negli ultimi tre scontri diretti addirittura tre sconfitte e ben 9 gol subiti.
Juric vuole invertire la rotta e si affiderà al tridente titolare. Paulo Dybala, infatti, ha smaltito il misterioso problema muscolare che lo aveva tenuto ai box con Venezia e Monza. Al suo fianco Lorenzo Pellegrini che cerca il riscatto dopo i fischi delle ultime giornate e l’espulsione in Nazionale che ha innescato una nuova tempesta di polemiche nei suoi confronti. Davanti alla Joya e al capitano ci sarà Artem Dovbyk, fin qui l’unica certezza di un attacco che fatica a segnare. Contro la corazzata di Simone Inzaghi, però, la prima regola è impedire a Barella e l’ex Mikhitaryan di prendere in mano il centrocampo. Juric può contare sulle doti di pressing di Koné, reduce da altri 90′ da protagonista con la Francia.
Al suo fianco dovrà scegliere tra l’esperienza di Cristante (a 1 presenza dalla top 20 di tutti i tempi nella Roma) o la freschezza di Pisilli, caricato dal debutto in Nazionale. Sarà anche la sfida tra Angelino e Dimarco e tra due difese di corazzieri. In quella della Roma sarà rinviato ancora il debutto di Hummels mentre dovrebbe esserci Hermoso a formare il trio con Mancini e Ndicka. Lo spagnolo l’anno scorso fu uno dei migliori in campo dell’Atletico Madrid nella sfida di Champions che buttò fuori l’Inter dalla competizione. Out solo Saelemaekers considerato il ritorno di Le Fée e Zalewski in pianta stabile.
Come dicevamo, però, a fare da sfondo al big match ci sarà una nuova contestazione. La Curva Sud, infatti, ha annunciato che resterà fuori dal settore per 15 minuti invitando il resto dello stadio a fare altrettanto. «In occasione di Roma- Inter la Curva Sud resterà fuori (per far risaltare ancor più il dissenso vista l’importanza della partita) per quindici minuti ed in silenzio per protestare contro una dirigenza che, alle promesse, non sta facendo seguire i fatti», annuncia la Curva. Il comunicato prosegue così: «Bandiere vilipese, stemma mai restituito, disorganizzazione diffusa, merchandising approssimativo, scelta di persone inadeguate a rappresentare la Roma sotto tutti i profili, vista la loro non conoscenza della realtà romana, della storia dell’As Roma, dei valori tradizionali dei romanisti. Per guidare la Roma non è sufficiente spendere soldi ma è necessario creare e rappresentare una società in cui ciascun Romanista possa rispecchiarsi e della quale essere orgoglioso. Poiché questo non sta avvenendo, si invitano i Romanisti di tutti i settori ad unirsi nella protesta. Famiglia Friedkin, esigiamo un cambio di rotta».
Il riferimento è ancora all’esonero di Daniele De Rossi, ma non solo. Nelle ultime settimane tutto lo stadio ha contestato apertamente alcune scelte societarie con striscioni, fischi ai giocatori e cori per lo stesso De Rossi.
FONTE: Leggo – F. Balzani