Dopo giorni di ‘vacanza’, polemiche social (poi smentite) e incontri con i tifosi nelle vie della Capitale per Hummels è arrivata l’ora di tornare a far parlare il campo. Una sola presenza nelle ultime sette partite. L’unica contro il Monza ormai destinato alla retrocessione.
Con lui in campo la Roma ha registrato il 33% dei clean sheet in campionato (3 su 9), ma nelle ultime settimane è rimasto praticamente sempre fuori. La causa? Una condizione fisica non ottimale e la crescita esponenziale di Celik (oggi out per infortunio).
Nessun problema con l’allenatore, ha assicurato Mats: “Lo rispetto”. L’avventura di Hummels nella Capitale è caratterizzata da diversi saliscendi. Prima l’entusiasmo a Fiumicino il giorno del suo arrivo poi il rapporto difficile con Juric. Con Ranieri era cambiato tutto e lo ha mandato in campo 14 volte in stagione. Prima della mancata convocazione contro il Venezia aveva giocato 13 partite (di cui 12 dal 1′) su 17.
Oggi torna titolare ed è pronto a guidare la difesa al “Castellani”. Con lui Rensch e Ndicka. Ma il futuro appare sempre più lontano da Roma. A giugno può tornare in Bundesliga per stare più vicino al figlio. Adesso, però, conta solo il presente per continuare la cavalcata verso i piazzamenti europei. I giallorossi, inoltre, vanno a caccia della terza gara senza subire gol in trasferta: non succede dal
2019.
Hummels va alla ricerca del riscatto, Pellegrini ad Empoli vuole ritrovare il sorriso. Deve mettersi alle spalle il brutto primo tempo contro il Como dove è stato sostituito dopo i primi 45 minuti. Con Ranieri è la terza volta che succede, non un buon segno. Quasi tutti sono riusciti a trasformare i fischi in applausi. Lorenzo non è più il capro espiatorio per una parte della tifoseria, ma non riesce ancora a giocare con la leggerezza dei suoi compagni.
Ha già fatto due gol all’l’Empoli. Uno con la maglia del Sassuolo, mentre l’altro con quella giallorossa nel 2021. Ed era un giorno particolare. Pellegrini 24 ore prima aveva firmato il rinnovo fino al 2026. Un contratto da top player che in questi anni è stato usato spesso e volentieri per criticarlo quando le cose non andavano per il verso giusto. A proposito: l’estate si avvicina e rischia di essere molto calda per Lorenzo.
In attesa di capire chi sarà il prossimo allenatore, il suo futuro sarà sicuramente discusso. Napoli e Inter sono alla finestra. Pellegrini è fermo a tre gol (tutti con Ranieri in panchina). Per trovare uno score peggiore a questo punto della stagione è necessario tornare alla al 2017/2018.
In quel caso solamente due reti alla 27* giornata e nessuna nelle coppe. I dati rispecchiano le tante difficoltà del numero 7. Una sola grande occasione creata in Serie A (Ndicka è a 2), un assist ed è fuori dalla top ten della rosa per passaggi riusciti. Oggi la Roma ha bisogno anche del suo capitano. Vicino a lui uno tra Soulé (favorito) e Baldanzi, alle spalle di Shomurodov.
FONTE: Il Messaggero – D. Aloisi