La prima cosa che salta all’occhio guardando la Roma di Daniele De Rossi è sicuramente l’inversione di tendenza per quanto riguarda il rendimento offensivo. Giocatori come Pellegrini, Paredes e anche Dybala assolutamente rinati e capaci di trovare gol, assist e prestazioni di assoluto livello con continuità. Un’idea di calcio «con tanti calciatori nella metà campo offensiva» – riprendendo una delle prime dichiarazioni di DDR da tecnico giallorosso – che sta trovando un riscontro positivo sia nei risultati che nei gol segnati dalla squadra.
Sono infatti ben 29 le reti segnate dalla Roma nelle prime 13 di De Rossi – 2,6 media – contro i 46 segnati nelle precendenti 28 partite – quindi 1.8 a gara – nella gestione Mourinho. Una differenza di gol sostanziale e sicuramente non trascurabile, ascrivibile sicuramente all’atteggiamento più offensivo della squadra, ma non – stando alle statistiche – ad un incremento della produzione offensiva. Leggendo i dati infatti, la Roma dello Special One è stata in grado di costruire 1.40 expected goals per partita segnandone in media 1.8 come detto prima. Una quantità di reti tutto sommato in linea con il dato teorico degli expected goals, leggermente più alto ma non in maniera significativa.
La curiosità sta però negli xg della Roma di De Rossi. In queste prime 13 gare il dato è addirittura calato arrivando appena ad 1.35 per gara a fronte però di 2.6 reti realizzate in media. Oltre a non esserci una sostanziale differenza con la precedente gestione sotto il punto di vista delle occasioni – ed anzi c’è questo leggero calo – a fronte degli 1.35 xg si segnano 2.6 gol per partita andando sopra il dato teorico di addirittura un gol abbondante per gara. Non si registrano differenze significative nemmeno nella media di tiri per partita: con Mourinho erano 13, con De Rossi addirittura 11. (…)
Questa differenza di gol tra le due gestioni nonostante una produzione offensiva pressoché identica si spiega con 3 nomi: Dybala, Lukaku e Pellegrini. Il trio delle meraviglie con De Rossi è andato a segno complessivamente in 18 occasioni in appena 13 gare. In queste 18 reti, alcune sono delle autentiche firme d’autore che hanno portato i 3 punti – o la qualificazione in Europa – anche in partite dove la squadra ha prodotto poco. Basti pensare ai gol di Pellegrini contro Feyenoord e Sassuolo o alla strepitosa tripletta di Dybala contro il Torino. (…)
FONTE: Il Romanista – D. Fidanza