La sensazione, netta, di averla già vista una partita così. Nelle indimenticabili stagioni di Mourinho quando, affrontando un avversario più attrezzato, la Roma dava tutto quel poco – o molto – che aveva. (…) Il più delle volte finiva bene, almeno in Europa. Con l’Athletic è andata così così: nel finale è uscito un pari che i baschi hanno sostanzialmente meritato per il volume di gioco espresso, rarissime le conclusioni in porta.
Della Roma di Juric mi sono piaciute alcune cose: innanzitutto l’atteggiamento, la forza di volontà, l’attenzione: il gol del pari è in fondo il prodotto di una palla inattiva e di una marcatura doppia ma troppo lenta su Paredes.
Nella fase migliore han fatto assai bene Koné, Angelino, Dybala, Baldanzi, N’Dicka e naturalmente Dovbyk. (…) La principale analogia con le prestazioni della Roma di Mourinho è proprio la dipendenza da Dybala, che ha giocate che non appartengono ad altri (il compagno più qualitativo resta Pellegrini), anche quando sono semplici. Lui vede un calcio che non è di tutti. Certo, se penso che hanno tentato di lasciarlo agli arabi… (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – I. Zazzaroni