Il giorno di riposo è servito soprattutto come ristoro per le menti, sconvolte dal ricordo dell’esperienza di Udine. Da oggi Daniele De Rossi dovrà essere stratega ma anche psicologo per stimolare i giocatori a riprendere il filo: fra soli due giorni la Roma si gioca l’Europa dentro al suo stadio, fantastico come sempre, e non vuole buttare via l’occasione dopo aver vinto 1-0 a San Siro.
Di positivo, senza dubbio, c’è che la squadra ha risparmiato energie non giocando gli ultimi 20-25 minuti a Udine. Gli specialisti della preparazione atletica sottolineano che un calciatore comincia ad avvertire la fatica neuromuscolare, dalla quale poi deve recuperare, dopo 70-75 minuti di partita. Fino a quel punto, non risente dello sforzo a distanza di quattro giorni.
È il motivo per il quale la comitiva, dopo aver constatato che N’Dicka stava bene, ha deciso di rientrare a Roma già domenica sera, senza trattenersi in Friuli: non bisogna dimenticare che la squadra era in trasferta da mercoledì scorso, vigilia del primo round di Europa League, e poi era rimasta in ritiro a Monza prima di spostarsi a Udine.
C’era insomma anche il legittimo bisogno di staccare la spina, elemento che De Rossi ha recepito velocemente. Alcuni comunque hanno sfruttato il giorno libero per allenarsi un po’, tra Trigoria e le rispettive abitazioni. Negli allenamenti di oggi e domani verrà invece provata la formazione da opporre al Milan. È possibile che la Roma riparta dal canovaccio dell’andata, quindi riproponendo El Shaarawy a destra e il 4-4-2 che facilita il presidio delle fasce.
Secondo logica l’unica novità sarebbe Bove mezzala destra al posto di Cristante, con Paredes play e Pellegrini deputato al doppio compito: alimentare le connessioni palla al piede e controllare l’altro capitano, Calabria, quando questi si accentra per avviare l’azione del Milan. In difesa, con N’Dicka e Huijsen fuori, non dovrebbero esserci grandi dubbi: torna la coppia Mancini–Smalling che a San Siro ha funzionato a meraviglia, con Celik a destra su Leao e Spinazzola a sinistra.
Davanti sempre Lukaku con Dybala: dopo il gol di Udine, che comunque sarà omologato, gli manca un guizzo per toccare quota 300 a livello di club. Quale migliore occasione di un quarto di finale europeo?
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida