Torno, gioco e parto. Centodieci giorni dopo, Lorenzo Pellegrini è tornato ad allenarsi in gruppo. L’ultima volta prima di ieri mattina, il 9 maggio scorso, aveva rimediato a Trigoria la lesione al tendine del retto femorale della coscia destra. Da lì l’intervento chirurgico in Finlandia, il lungo percorso di recupero che l’ha accompagnato in una delle estati più complicate da quando veste la maglia della Roma. Dalle continui voci su un addio alla fascia tolta dal nuovo criterio gasperiniano, fino all’assenza durante il ritiro inglese e alla certificazione pubblica, con le recenti dichiarazioni di Gasperini e Massara, (…): il contratto in scadenza a giugno 2026 non verrà rinnovato.
Volontà del club, come sottolineato dai virgolettati dei protagonisti, ma anche di Pellegrini, in cui ormai da mesi è maturata la convinzione che lasciare Roma sia la scelta migliore anche per il prosieguo della sua carriera. A dirla tutta, se non ci fossero stati in mezzo questi tre mesi e mezzo di stop dovuti dall’infortunio, probabilmente oggi Lorenzo sarebbe già altrove. Invece, a quattro giorni dalla fine della sessione di mercato, il numero 7, senza più la fascia al braccio, è ancora a Trigoria. (…), di offerte per lasciare la Capitale ad oggi non ne sono ancora arrivate.
Né a lui, né alla Roma. Massara da una parte e il suo entourage dall’altra continueranno a cercare una soluzione in queste ore, ma anche il West Ham, che come altre società aveva chiesto informazioni, non si è mai fatto avanti con una proposta vera e propria e difficilmente le cose cambieranno da qui a lunedì prossimo. Ecco perché l’idea che sta maturando in Pellegrini è quella di rimandare l’addio a gennaio. La sua intenzione è di non lasciare la Roma a zero, (…).
Lorenzo si metterà a disposizione di Gasp, cercando spazio in campo, per ritrovare se stesso e anche un po’ per mettersi in vetrina. Insomma, la separazione appare scontata, bisogna solo trovare tempi e modi per farsi il meno male possibile. In quest’ottica sono risuonate le ultime parole di Pelle, alla presentazione del libro “Calcio e percorsi di vita” di Paolo Ghisoni a Sabaudia: «Ho coronato il sogno della mia vita, giocare con la maglia della squadra che amo, fare il Capitano e alzare un trofeo – ha ammesso Pelle – E questo tipo di sogno mi ha consentito di coronarne un altro: vestire la maglia della Nazionale, l’unica squadra che non necessita di un contratto. Anzi quando ci vai, devi sentirti onorato». (…)
FONTE: Il Romanista – S. Valdarchi











