La Roma riparte da un Belotti rinato. Nonostante un avvio di campionato non entusiasmante e una posizione in classifica da migliorare, i giallorossi arrivano alla sosta per le nazionali di ottobre con il secondo miglior reparto offensivo della Serie A con 19 reti, dietro solamente all’Inter a quota 21. Se la difesa, anche a causa dei numerosi infortuni, va ancora registrata – il club capitolino ha subito nelle prime otto giornate 12 gol, riuscendo a mantenere la porta inviolata due volte, contro Empoli e Frosinone.
Mourinho può consolarsi con un attacco che non è mai stato così prolifico e, soprattutto, cinico sotto porta. Parte del merito va ovviamente a Romelu Lukaku. Il centravanti belga si è immediatamente imposto con 7 gol in 8 partite tra Serie A ed Europa League, occupando la posizione di capocannoniere della Roma. Dietro l’ex Chelsea, al secondo posto in questa classifica, c’è un calciatore che sembra rinato, arrivato già a quota 5 in 493 minuti, poco più di 5 gare: Andrea Belotti.
Il «Gallo» è stato infatti uno dei giocatori sorpresa di questo inizio campionato. Lasciata alle spalle la stagione passata, conclusa con zero reti all’attivo – sono quattro invece i timbri tra Coppa Italia ed Europa League – l’ex Torino ha iniziato sin da subito a lavorare sul campo, riducendosi anche le vacanze estive per tornare in forma il prima possibile. E i risultati si sono visti al debutto allo Stadio Olimpico contro la Salernitana, davanti al pubblico che non ha mai smesso di sostenerlo visto quanto dimostrato in campo.
Contro i granata è sembrato di rivedere il centravanti di Torino, un calciatore che si è caricato la squadra sulle spalle – orfana di Abraham infortunato, Pellegrini e Dybala squalificati, oltre all’assenza di Lukaku, quando la trattativa sembrava ancora un sogno – realizzando prima la rete del vantaggio, dopo un gol annullato per fuorigioco, e poi il definitivo pareggio sul finale di partita.
Con l’arrivo del belga, l’italiano si è accomodato in panchina e ha cercato di sfruttare al meglio quei minuti concessi da Mourinho. Al di là del passaggio a vuoto – così come il resto dei compagni – con il Genoa, il numero 11 ha contribuito alle vittorie interne con Empoli e Servette (due assist in meno di mezz’ora con i toscani e doppietta in Europa League) e a siglare la quarta rete nella trasferta di Cagliari.
Vista la mancata convocazione in nazionale, l’attaccante è uno dei pochi giocatori rimasti a disposizione di Mourinho durante la sosta, e a Trigoria proverà a convincere lo Special One di meritarsi un posto da titolare per le gare che verranno, complice l’assenza di Dybala per infortunio.
Nonostante il tecnico portoghese preferisca un attaccante di movimento al fianco di una prima punta, infatti, il duo Belotti–Lukaku andato in scena contro il Servette, e poi riproposto a Cagliari, sembra aver dato i suoi frutti, soprattutto grazie alla grinta e alla generosità del «Gallo».
FONTE: Il Tempo – M. Cirulli
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