La Roma fa il tiro al bersaglio contro il Cagliari (4-0), De Rossi si gode Pellegrini e Dybala per la terza vittoria di fila e il quinto posto e Angeliño spopola all’Olimpico. Il debutto dello spagnolo è quello che ti aspetti. Fluidificante e mancino che allenatori e tifosi giallorossi hanno atteso da mesi (anni?), con Spinazzola al tramonto e Zalewski fuori ruolo fino a tre settimane fa.
Angeliño, sotto la Tribuna Tevere, ha improvvisamente caricato il sinistro. La Roma è già in vantaggio. Minuto 8: la palla vola verso l’area del Cagliari. L’accompagna rumorosamente lo stadio. Forte e abbondante il boato. La gente si abbandona allo stupore. Natale è passato, ma quel cross è la stella cometa che illumina la notte dell’Olimpico e indica la nuova via alla squadra di De Rossi. Traiettoria alta e precisa per il centravanti, c’è Lukaku in agguato, o per il centrocampista che si inserisce, con Cristante che dopo l’impatto colpisce il palo.
L’azione più semplice fa felice il pubblico. Sorpreso dal gesto dimenticato e finalmente tornato d’attualità.
Minuto 38: applauso della Sud per Angeliño che va a battere il corner, lato tribuna Monte Mario. Promosso all’esordio, senza quei conoscerlo. E’ bastato quel cross per fidarsi. Sembra qui da sempre. Scatta in profondità, anche senza palla. Si libera. Chiama il pallone ai compagni con i quali ha fatto solo quattro allenamenti. Fa soprattutto quel che deve il terzino. Niente di straordinario. E’ solo la normalità che qui fa la differenza. Da tempo la Roma cerca il terzino che spinge a sinistra, perché Spinazzola, in scadenza di contratto, non è più quello dell’Europeo.
L’inattività non ha inciso sul suo rendimento, anche se dopo 58 minuti ha chiesto il cambio, dentro Kristensen: crampi, da mettere in preventivo. Con la sostituzione, ha però incassato la prima standing ovation in giallorosso.
FONTE: Il Corriere dello Sport – U. Trani