Una settimana cruciale per il futuro della Roma. Da qualche giorno, da quando sono sbarcati nella Capitale gli advisor del gruppo Friedkin che stanno esaminando le ultime carte relative alla due diligence delle 12 società che orbitano intorno alla Roma, è un via vai nella sede dell’Eur della società giallorossa.
E così sarà ancora per oggi e domani, con tutta probabilità, perché per tutta la settimana è stato requisito il piano superiore della sede di viale Tolstoj a questo fine. E per tutta la settimana la delegazione inviata nella Città Eterna dall’imprenditore texano soggiornerà a piazza della Repubblica, al centro di Roma. Si lavora, quindi, a chiudere nei tempi previsti (metà o fine mese) la fase più delicata dell’operazione che porterà la società giallorossa non a cambiare bandiera, perché Dan Friedkin è cittadino statunitense come James Pallotta, ma a cambiare stato americano e città di 1.867 miglia, “giusto” 29 ore in macchina con il percorso più veloce, da Boston a Houston.
Quello che non cambierà, almeno per la prima fase di insediamento dei nuovi azionisti di maggioranza, che potrà essere più o meno lunga nei tempi, sarà il management attuale. A partire dal Ceo Guido Fienga, che per altro aveva un rapporto preesistente con la famiglia Friedkin, figura cruciale della Roma attuale e che oggi più che mai la rappresenta anche nella trattativa in corso, con una permanenza di quasi sei anni e mezzo in società, e adesso detiene la carica più importante del club. (…)
FONTE: Il Romanista – G. Fasan