«Lukaku? Cambia i numeri della squadra». Provate a contraddirlo. Cinque gol in altrettanti partite di campionato, totale 10 punti. Tradotto: passo da Champions dietro soltanto a Fiorentina e Milan e appaiati a Juventus e Inter. Lukaku logora chi non ce l’ha. Per informazioni chiamare Milano dove l’appuntamento è soltanto rinviato tra una settimana.
In totale fanno 11 reti nelle ultime 10 gare disputate (considerando anche la doppietta all’Estonia del 12 settembre). Numeri pazzeschi dai quali Mourinho vuole ripartire per risalire posizioni anche in campionato: «Quando hai calciatori come Lukaku cambia tutto. Segna 20-25 reti a stagione e ti cambia tutto. Basta vedere Belotti che ha fatto zero gol lo scorso anno e quest’anno è già a tre gol. Grazie a lui abbiamo segnato di più ma le reti sono state anche di squadra. Se l’avessero fatte altri, con un altro allenatore avrebbero avuto certamente avuto più scalpore.
A livello di costruzione e di squadra siamo più bravi rispetto allo scorso anno. Quando siamo tutti, siamo una squadra che gioca meglio rispetto agli anni passati». Quello del gioco rimane un nervo scoperto. Appena può José rivendica un cambiamento, che in pochi hanno avvertito. Ancora meno sono quelli che lo hanno apprezzato. Un pizzico di polemica che si aggiunge alla frecciata a Palladino («Non mi abbasso al suo livello», riferito alle parole del tecnico lo scorso anno sull’atteggiamento della pan-china giallorossa a Monza definito «scandaloso».
La Roma. è ancora decima in classifica e se vuole ambire, come chiedono i Friedkin, ad un posto al sole nella prossima Champions, deve iniziare ad inanellare una serie di risultati positivi. Con i successi contro Frosinone e Cagliari siamo a due. Il calendario, sino alla prossima sosta, in quest’ottica dà ancora una mano. Due delle prossime tre gare (intervallate dall’Inter) con il Monza oggi e il Lecce il 5 novembre sono abbordabili, da vincere.
FONTE: Il Messaggero
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