Se fino a ieri era molto importante, ora Lukaku è addirittura necessario: a questa Roma servono la potenza e la personalità, oltre ai gol, del belga. Le prime due uscite hanno mostrato una squadra prevedibile – sfortunata, certo: due traverse – e difensivamente sfasata: Smalling è fuori condizione, sul secondo gol Llorente è il principale responsabile, mentre sul primo il protagonista negativo è senz’altro Rui Patricio; Kristensen, poi, non può essere quello visto con Salernitana e Verona.
Davvero poca cosa. Il fatto nuovo e per certi versi sorprendente è appunto la vulnerabilità della retroguardia che nelle precedenti stagioni era stata il punto di forza della squadra: Paredes non è Matic, che garantiva maggiore equilibrio e protezione, e con Cristante non forma una coppia al momento credibile. Meglio Aouar, decisamente. No, questa non è la Roma di Mourinho, non ancora: Pellegrini e Dybala, che è durato un solo tempo, hanno fatto poco, e sono convinto che la presenza del centravantone, uno che porta coraggio e fiducia, possa giovare a entrambi Belotti ha fatto quel che poteva, è stato peraltro tra i più attivi e positivi).
Visto il concretissimo interessamento della società, presentatasi a Stamford Bridge con tanto di figlio del proprietario, il club londinese ha cambiato improvvisamente le carte in tavola: a Tiago Pinto aveva prospettatola soluzione del prestito oneroso ma poi, una volta incontrato il dirigente, è tornato alla cessione definitiva, anche attraverso il prestito con obbligo.
E non è tutto. Da Londra fanno sapere che ieri, poco dopo mezzogioro, Paul Winstanley, ex capo scouting del Brighton e oggi ds dei Blues, ha contattato la Juve per cercare il rilancio/sponda dei bianconeri. Subito respinto al mittente, visto che la Juve non può permettersi di tesserare Lukaku avendo in carico Dusan Vlahovic che dalla prossima stagione percepirà 12 milioni netti.
Pinto e Friedkin jr si fermano a Londra fino a inizio settimana per vedere di ottenere quel che desiderano arrivando a Lukaku, atteso domani nella sede dei Blues dove, presumibilmente, farà il diavolo a quattro. Pinto è davanti a un rischiosissimo bivio, perché su Big Rom si gioca una parte del credito acquisito nelle ultime ore: può infatti passare da autore di numerosi flop (Scamacca, Morata, Veliz, Marcos Leonardo, Arnautovic, Beltran e Zapata) a imperatore del mercato: il calcio è spietato, non conosce mezze misure, il risultato finale condiziona pesantemente la valutazione di un lavoro. Non posso che augurargli un rientro da yellowred carpet.
FONTE: Il Corriere dello Sport – I. Zazzaroni
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