La Roma non sfonda e De Rossi ci mette le mani. Ecco Dybala ed El Shaarawy, fuori Baldanzi e Pellegrini, che non si era mai acceso. Gila risponde togliendo Strootman ed Ekuban, sostituiti da Thorsby e Gundmundsson. Nel giro di trenta secondi sfiorano il gol prima Frendrup e poi Lukaku. Paredes pensa bene di mandare a quel paese l’arbitro dopo aver incassato un giallo, per una trattenuta effettivamente impercettibile: l’espulsione è inevitabile.
La Roma ci prova da lontano, stavolta il numero uno del Genoa si supera su Angeliño e pochi secondi dopo deve arrendersi al colpo di testa di Lukaku su imbeccata di El Shaarawy. Una liberazione. De Rossi inserisce Mancini e manda in panchina Angeliño, uno dei più positivi, ma pure lui ormai esausto.
Poco prima del fischio, Dybala torna in panchina: correva poco e la Roma era in inferiorità (al suo posto i centimetri di Kristensen, Paulo ricomparirà per la “festa”). Un incubo il tiro di Malinovskiy, che sfiora il pari, a poco dalla fine. Sarebbe stato come una sconfitta. Santo Svilar.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni