La zona Roma, la zona Rom. Ha aspettato l’ultimo secondo, il gigante, per scoccare la saetta liberatoria che ha squarciato il muro del suono e spento l’ansia. Dopo il gol di Pellegrini, il suo: altre due feste oltre il minuto 75 per un totale di 15 in questo campionato. Sono addirittura 26 in tutto il 2023. E’ il segno di una squadra che, tra alti e bassi, non smette mai di sperare. Lukaku ha così messo il marchio su una vittoria natalizia che stravolge ogni scenario e ogni ragionamento.
Chi pensava che la sconfitta di Bologna, maturata senza il centravanti titolare oltre a Dybala e Smalling, potesse affossare Mourinho non aveva fatto i conti con l’orgoglio romanista. E. con l’attenzione strategica dell’allenatore, che ha accettato lo scontro fisico e i duelli individuali per sorprendere il Napoli e nel momento giusto ha valorizzato i cambi.
Lukaku non ha giocato una partita straordinaria, anche perché ben controllato dai centrali di Mazzarri, ma ha usufruito degli spazi che gli sono stati concessi negli ultimi minuti tenendo sempre la testa fissa sull’obiettivo. E Meret gli ha prima sottratto il 2-0 intuendone le intenzioni (e il pallo- netto), per poi arrendersi al tiro rabbioso che può diventare importante anche per la differenza reti. Chi lo sa.
Fanno 8 reti per lui in campionato, 12 in stagione. Difficile essere una grande Roma senza un calciatore così, dovendo già rinunciare a Dybala, Smalling e Renato Sanches, che in teoria sarebbero tre titolari inamovibili. Non a caso con Lukaku in campo Mourinho corre al passo di Champions, vicina alla media dei 2 punti a partita. Senza invece scende a 0,3, roba da Serie B.
La Roma è risalita al sesto posto mantenendo il -3 dalla zona Champions. Niente è impossibile anche se il calendario è molto duro in queste settimane: “Siamo una squadra forte. Dobbiamo puntare al quarto posto, o forse anche qualcosa di più. Vediamo cosa succederà, andiamo avanti per la nostra strada“. E’ stato bello l’abbraccio a Pellegrini, che Lukaku ringrazia: “Devo fargli i complimenti, si merita questa gioia. Si è comportato da vero professionista. Sono contento per lui che mi ha aiutato molto quando cono arrivato alla Roma“.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida