Il nuovo avanza, e pure bene. E’ il nuovo di Petrachi, ma pure di Fonseca e in parte di Baldini. Così diverso dal nuovo che fu di Monchi, così fresco da rimettere la Roma sul primo vagone per la Champions (almeno nelle aspettative). E il nuovo risponde principalmente a due nomi che domenica hanno stupito all’esordio nel pirotecnico 4-2 col Sassuolo: Air Jordan Veretout e Hego Mkhitaryan, per gli amici Micki.
Il primo ha portato ordine e muscoli davanti alla difesa dove, anche per incompatibilità di ruolo, non erano riusciti Cristante e Pellegrini nelle prime due uscite. Il secondo ha iniettato qualità e imprevedibilità nel reparto offensivo che sulla carta presenta una miriade di opportunità visto pure il riscatto di Kluivert. I dati di corsa sull’armeno sono impressionanti: è il 14° giocatore ad aver percorso più chilometri in serie A (11.077, terzo nella Roma dopo Cristante e Mancini).
Solo corsa? Macché. Dai suoi piedi sono arrivate tre occasioni da gol e ha completato 11 passaggi nella trequarti offensiva su 16 tentati. Ovviamente a tutto questo va aggiunto il gol dopo appena 22 minuti dal suo esordio in Italia. Di meglio avevano fatto solo in 9 nella storia della Roma (in testa Mihajlovic dopo 3′ in coppa Italia).
Per l’armeno, al quale due tifosi in mixed zone hanno dedicato Felicità (canzone di Al Bano suo grande mito musicale), è arrivate pure la benedizione di Dzeko: «E’ un grande professionista, lo ricordo anche ai tempi del Borussia Dortmund. Spero possa restare a lungo».
L’eventuale riscatto dall’Arsenal dell’attaccante dipende dalla qualificazione in Champions così come quello di Smalling o Zappacosta. Un obiettivo alla portata con un Micki così. Chi resterà a prescindere è Veretout, acquistato a titolo definitivo, che qualche tifoso su Twitter ha definito «un perfetto mix tra Nainggolan e Strootman».
Paragone azzardato e figlio dell’entusiasmo, ma il debutto dell’ex viola è stato decisamente positivo. Basta guardare i numeri d’altronde: primo per passaggi positivi (51, undici in più del secondo Fazio) e per lanci riusciti (5), con solo cinque palle perse e ben 6 recuperate. Ed è davanti a tutti anche per palloni giocati (67). Per dare un’idea, Pellegrini ne ha giocato uno in meno ma l’ha perso venti volte.
Una garanzia quindi, almeno contro il Sassuolo. Allo stadio a tifare per lui c’erano la moglie Sabrina e le due figlie che lo hanno seguito con entusiasmo a Roma. Piazza che ha messo in cima alla lista dopo la corte di Napoli e Milan. Al debutto (dal 1′) mancano ora gli altri nuovi di un mercato rivoluzionario: Smalling, Spinazzola, Diawara e Kalinic.
L’Europa League di giovedì sarà l’occasione giusta. Se i nuovi godono, pure gli ex sorridono (e non è un male visti i possibili riscatti da incassare): Nzonzi è osannato in Turchia dove ha stupito al debutto col Galatasaray, Monchi è primo in classifica nella Liga col Siviglia mentre Olsen ha festeggiato la vittoria del Cagliari a Parma.
FONTE: Leggo – F. Balzani