All’Olimpico per conquistare la testa del girone. La Roma questa sera alle 21 affronta lo Slavia Praga per provare a mettere una ipoteca alla qualificazione per gli ottavi di finale. Una vittoria contro i cechi, infatti, porterebbe i giallorossi in solitaria al primo posto, con uno scontro diretto a favore in attesa del ritorno alla Fortuna Arena del 9 novembre.
La partita più difficile del girone, come affermato da Mourinho ieri alla vigilia del match: “Siamo entrambe a 6 punti, sono la squadra più forte in Europa finora, lo scorso anno abbiamo fatto tanta fatica per arrivare secondi. Lo Slavia gioca per vincere, hanno fiducia, sono molto bravi nella fase offensiva, i loro tre difensori costruiscono bene il gioco. Ho visto tante loro partite, e hanno due modi di giocare differenti, uno contro lo Sparta Praga e uno con tutte le altre, ma ci siamo preparati ad entrambi gli stili”.
Una partita non da sottovalutare quindi, con lo Special One che rinuncerà al turnover, visti anche i tanti giocatori fuori per infortunio: “Non siamo l’Inter, non possiamo fare 5 cambi come loro in Champions, siamo in difficoltà ma riusciamo sempre a trovare una soluzione, domani (oggi, ndr) avremo cinque bambini in panchina. N’Dicka giocherà, lo deve fare per forza, ha recuperato. Non c’è nessun piano per Smalling, ha fatto solo torello e riscaldamento”.
Confermata anche la presenza dal primo minuto di Lukaku, con Mourinho che ha voluto sottolineare l’importanza del belga nella Roma, anticipando anche la sfida di domenica contro l’Inter: “Senza Dybala e Pellegrini l’aiuto che ci dà Romelu è fondamentale, quindi partirà titolare. Non pensavo però che fosse così importante a Milano, i nerazzurri hanno vinto tantissimo e il suo trasferimento nella Capitale è considerato un dramma, eppure altri giocatori come Calhanoglu, Cannavaro e Vieri non suscitarono tutta questa meraviglia, per me è una sorpresa”.
Il tecnico è poi ritornato sull’espulsione rimediata contro il Monza, che gli farà saltare proprio il ritorno a San Siro – anche oggi Mourinho non siederà in panchina in Europa League per la terza di quattro partite di squalifica rimediate dopo la finale di Budapest: “Penso ci siano due pesi e due misure riguardo le espulsioni verso di me, tanti idioti hanno detto che l’ho fatto apposta, ma io sono l’allenatore della Roma, voglio giocare con la mia squadra, mi dispiace non poter essere con loro. Non so se ho meritato la squalifica, ma ho visto altri allenatore fare lo stesso gesto, altri addirittura peggio, ma sono stato punito solamente io”.
FONTE: Il Tempo – M. Cirulli