Non tutti disastri che stanno avvenendo in casa Roma sono ascrivibili a José Mourinho. Questa è la difesa del portoghese che adesso si appella al senso di responsabilità dei calciatori. Perché alcune decisioni in campo, tra cui movimenti sbagliati, linee difensive e offensive che perdono la bussola, sono frutto della libera (e sbagliata) interpretazione dei singoli. E allora partendo dalla difesa orfana di Ibañez, ceduto in estate in nome del Fair play finanziario, Smalling, Llorente e Kumbulla infortunati, i reduci dovranno andare oltre le loro possibilità.
Resterà la linea a tre con Celik (o Karsdorp) al posto dello spagnolo a destra, Mancini centrale e NDicka a sinistra. L’esperimento di arretrare Cristante in una difesa a quattro con l’ex Eintracht è naufragato a Genova, quando la squadra ha perso equilibrio e stabilità. Dunque, Bryan resterà al suo posto assieme a Paredes e forse Pellegrini, leggermente più avanzato, che dovrà riscattare la pessima prestazione del Ferraris. Ripartire significa anche questo, non cambiare troppo, continuare a dando fiducia al gruppo che non ha mai tradito l’allenatore. E allora nessuna esclusione punitiva come avvenne il primo anno dopo la trasferta a Bodo.
Ci sono poi le fasce, punto dolente della rosa. A sinistra Kristensen è certo della maglia, a destra è ballottaggio tra Spinazzola e Zalewski, l’azzurro è in vantaggio nonostante sarebbe la sua terza gara consecutiva in campionato. C’è anche l’alternativa El Shaarawy, ma a quel punto il rischio è di avere una squadra troppo offensiva.
In attacco, che doveva essere il fiore all’occhiello della nuova Roma, qualche risultato si è visto grazie a Lukaku. Ma le difficoltà difensive hanno annullato quanto di buono fatto dal belga. Anche oggi aspetterà palloni giocabili, sperando che i trequartisti (Dybala e Pellegrini) non si abbassino di 30 metri lasciandolo completamente solo. Accortezze che Mourinho ha analizzato nella riunione tecnica sia venerdì sia ieri assieme alla squadra, senza impartire indicazioni rivoluzionarie, ma confermando quanto detto ad inizio preparazione.
Ai convocati si aggiungerà anche Joao Costa, perché l’idea di passare alla difesa a quattro non è esclusa. Esterno basso classe 2005 della Primavera di Guidi. Nato in Brasile, ma naturalizzato portoghese, è arrivato dal Corinthians nell’estate del 2021 e quest’anno ha già segnato un gol alla prima di campionato con la Fiorentina. Indosserà la maglia numero 67.
FONTE: Il Messaggero
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