Confesso che da vecchio romapatico quale sono il comunicato con il quale la Roma ha annunciato l’allenamento a porte aperte al Tre Fontane alle 15.00 di mercoledì 1 gennaio mi ha scatenato un tumulto di bei sentimenti e ricordi. (…)
Che belle che erano quelle domeniche, con la squadra dei ragazzi che era fortissima e le vinceva tutte, almeno nei miei ricordi. Agostino che tirava le bombe su punizione già da giovane, anzi da sempre. Kawasaki che correva più di tutti gli altri e Peccenini che difendeva come un eroe e mi piaceva tanto, forse perché si chiamava come me. E poi Vichi, Banella, Stefano Pellegrini, Sellitri, Sella, Sandreani, Piacenti. Tutti nomi che ho ben scolpiti nella mente ancora oggi.
Era la splendida Primavera allenata da Antonio Trebiciani e messa su dal presidente Gaetano Anzalone, che puntava moltissimo sul settore giovanile perché sognava una Roma di romani e romanisti. Una Primavera che nella stagione 1972-73, giocando le gare decisive all’Olimpico per il tanto seguito che aveva, vinse il suo primo scudetto di categoria quando io avevo solo sei anni. (…)
Ci sono tornato qualche tempo fa per una manifestazione dell’UTR del grande presidente Grassetti e ho visto il murales dedicato a Liedholm e calpestato quell’erba sulla quale sono cresciuti tanti ragazzini che poi sono diventati i campioni della Roma della mia adolescenza, quella degli anni ’80 e del presidente più presidente di tutti, Dino Viola. Inutile che sto a raccontarvi l’emozione. Voi che avete vissuto quei tempi come me la conoscete bene.
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FONTE: rivistalaroma.it – F. Bovaio