Minuto settanta di Udinese-Roma. N’Dicka si accascia a terra toccandosi il petto. Da quel momento il pomeriggio del Friuli assume toni scuri, e il calcio passa in secondo piano. La paura assale compagni e avversari e dalla panchina della Roma scattano subito i soccorsi. Il difensore ivoriano sembra cosciente ma viene trasportato fuori in barella e la partita viene interrotta.
Uscendo dal campo spunta un pollice in su del calciatore che lascia ben sperare, ma i minuti seguenti sono tutt’altro che sereni. Il primo a preoccuparsi è De Rossi, che non ne vuole sapere di riprendere a giocare e chiede il permesso a Pairetto (impeccabile nella gestione dell’episodio) di entrare nella pancia dello stadio per sincerarsi delle condizioni del suo giocatore. A seguire il tecnico anche Mancini, che era pronto ad entrare al posto del compagno. L’espressione del tecnico giallorosso è tutt’altro che rassicurante.
Da lì un fitto colloquio tra DDR, Cioffi, Balzaretti e Pairetto che all’allenatore giallorosso ha detto apertamente: “Non c’è fretta, possiamo riprendere quando volete”. Ma De Rossi alza bandiera bianca: “I ragazzi non ce la fanno, vogliono stare con lui”. Tre fischi del direttore di gara e gli applausi dello stadio: la gara è definitivamente sospesa e rinviata.
Da lì si rincorrono voci e timori sulle condizioni di N’Dicka, con i due club che saggiamente optano per il silenzio stampa. Il Friuli di Udine ha una sala medica all’avanguardia che ha permesso di svolgere immediatamente dei controlli ai medici. L’elettrocardiogramma di N’Dicka (svolto mentre le squadre erano ancora in campo) ha dato esito “preoccupante”. Immediato il trasferimento all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine dove il calciatore è entrato in codice giallo.
Nessun pericolo di vita, quindi, ma la necessità di approfondire i controlli che però non saranno soltanto cardiologici. Il difensore ivoriano, infatti, nel corso della gara ha subito diversi colpi all’altezza del torace. Il primo, forte, attorno alla mezz’ora, poi al 66′ e al 70′. Per questo gli ulteriori accertamenti svolti all’ospedale hanno escluso la possibilità di infarto.
Nel frattempo la squadra ha deciso di restare a Udine per raggiungere il compagno e pochi minuti dopo la sospensione del match i calciatori si sono fiondati sul pullman per stare vicini a N’Dicka. Una volta arrivati al padiglione cardiologia della struttura De Rossi, Pellegrini e la Ceo Souloukou hanno potuto scambiare qualche parole con N’Dicka che li ha rassicurati sulle sue condizioni. Sorrisi e anche il tempo di una battuta con il tecnico che scherzando ha detto all’ivoriano: “Sbrigati, ti aspetto giovedì”.
Da qui la decisione del club di fare ritorno nella Capitale già in serata, e attorno alle 21.30 ha lasciato l’ospedale in direzione aeroporto di Trieste. N’Dicka, invece, ha trascorso la notte nella struttura di Udine dove ha svolto ulteriori accertamenti. Un grande sospiro di sollievo per tutti, con la paura che ha assalito il ragazzo prima di tutti, ma anche compagni e avversari.
Tutto il calcio italiano e non solo si è stretto attorno a N’Dicka, e la grande prova di maturità del pubblico di Udine, tra applausi e silenzio al momento dell’intervento dei medici della Roma (che avevano chiesto collaborazione per sentire il cuore del giocatore) restano la lieta cornice di un pomeriggio di terrore. Dopo aver lasciato Udine la Roma, attraverso i propri canali social, ha pubblicato una foto di N’Dicka in ospedale: “Evan si sente meglio ed è di buon umore. Resterà in osservazione per accertamenti”.
Oggi De Rossi ha concesso un giorno di riposo ai suoi, e da domani a Trigoria si comincerà a preparare il ritorno della sfida europea col Milan. Nel frattempo, si cerca già la data per giocare gli ultimi diciannove minuti di Udinese-Roma, visto il calendario ingolfato.
La prima potrebbe essere il 25 aprile, ovvero nella settimana delle semifinali di ritorno della Coppa Italia, dopo il match col Bologna del 22 aprile. Ovviamente molto dipenderà dall’esito del quarto di Europa League di giovedì. Quel che conta di più, però, è che N’Dicka sia fuori pericolo, con la speranza di rivederlo presto in campo.
FONTE: Il Tempo – L. Pes