Avesse potuto scrivere la sceneggiatura del suo Roma-Lazio, forse non sarebbe arrivato a tanto. L’ultimo derby, liquidato dalla squadra che porta nome, colori e simbolo della città nel giro di 18 minuti, porta sicuramente il volto di Lorenzo Pellegrini. Lui la mossa a sorpresa di Ranieri, che domenica ha archiviato la quinta stracittadina da tecnico giallorosso con la quinta vittoria. A sorpresa perché, nonostante Lorenzo fosse sempre stato a disposizione – da quando Sir Claudio ha sostituito Juric, il capitano non ha mai saltato una gara per infortunio o squalifica -, in tutto il mese di dicembre aveva giocato soltanto una partita da titolare: quella vinta per 3 a 0, in Europa League, contro il Braga, anche in quell’occasione con una sua firma ad impreziosire il tabellino.
E, proprio quando fiumi d’inchiostro sui giornali disegnavano per Pellegrini un futuro prossimo lontano da Trigoria, lui ha cambiato il suo domani, partendo dall’inizio nella partita più complicata e sentita, disegnando col suo piede destro il gol del vantaggio dopo 10 minuti di gioco. A fine partita poi, sempre lui a guidare i compagni nella festa sotto la Sud, sventolando la bandiera della storia, quella con il nostro stemma e il papà della Roma: Italo Foschi.
La serata di domenica è destinata ad aprire un nuovo capitolo della storia tra Pellegrini e la Roma. Di colpo, ogni rumors su una sua possibile partenza si è spento, lasciando spazio alle foto e ai video che lo ritraggono seduto sulla cancellata della Curva o stretto in un abbraccio a Ranieri. Proprio Sir Claudio ha spiegato come la titolarità di Lorenzo sia nata da un loro colloquio alla vigilia del derby, momento in cui il numero 7 gli ha dimostrato: «Una voglia matta di essere il capitano della Roma. Non aspettavo altro». E allora nessuno più dice o scrive di un Pellegrini prossimo alla partenza da Trigoria e già, invece, c’è chi si porta avanti con il lavoro e ipotizza un rinnovo contrattuale.
Tutto molto affrettato, sia prima che ora, la realtà è che la Roma è sempre stata al centro dei pensieri di Pellegrini e sarà sempre la sua priorità. «Se dovessi rendermi conto di essere un problema per la Roma, me ne andrei», aveva detto Lorenzo dopo la rovinosa caduta di Firenze. La realtà, dopo qualche difficoltà, ci racconta di nuovo di Pellegrini come risorsa e non problema. Il suo attuale contratto è in scadenza al 30 giugno 2026, ma non è in programma al momento alcun colloquio tra il suo agente – lo stesso di Zalewski, con il quale nei mesi scorsi la società ha avuto qualche frizione – e Ghisolfi. Ora Lorenzo pensa soltanto al campo e a guidare la Roma verso una seconda parte di stagione migliore.
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FONTE: Il Romanista – S. Valdarchi