Qui, al do Dragao, c’è un pezzo molto grande della qualificazione agli ottavi di finale di Europa League. La Roma si gioca un altro pezzo di futuro, perché in questa Coppa ha sempre alzato la testa, avendo dimenticato da sei anni cosa voglia dire Champions; Qui, al Do Dragao, Claudio Ranieri insegue il suo sogno, un altro ancora, a 73 anni suonati e una carriera che ha raccontato già tutto. Ma gli è mancato quel guizzo europeo tutto suo. Claudio ha alzato una Supercoppa, guarda caso proprio contro il Porto. Ha assaggiato la Champions nella sua lunga storia di allenatore, anche con la sua Roma, ma la missione è fallita.
Forse per lui è l’ultima occasione, almeno da allenatore, sempre se è vero che la Roma non la guiderà pure nella prossima stagione. Il Porto è squadra tradizionalmente tosta, ma l’ambiente intorno è ostile alla squadra del baby tecnico Anselmi: nel 2025 è arrivata una sola vittoria, contro il Maccabi, e ha perso nel mercato due pezzi da novanta, Nico Gonzalez e Galeno. Resta il centravanti, come pericolo numero uno per la Roma: Omorodion. Lo spagnolo stasera se la vedrà con Dovbyk, di cui Ranieri aspetta un risveglio. Un segnale di vita è atteso anche da Dybala, oltre che da Pellegrini.
FONTE: Il Messaggero