Avanti con De Rossi. La linea societaria è chiara. Una scelta, quella del tecnico di Ostia, fortemente voluta dalla famiglia Friedkin in Primavera e confermata ancora alla dirigenza negli incontri di lunedì. Ma come per tutti gli allenatori sono i risultati a decidere i destini, e dopo la par-tenza a rilento della sua Roma De Rossi è chiamato a rialzare la china e risalire la classifica. Domenica all’Olimpico arriva l’Udinese capolista, e i giallorossi sono ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale. Il match con i friulani apre un trittico di gare che sulla carta si prospetta favorevole, ma la squadra deve necessariamente cambiare registro altrimenti si rischia il baratro. I numeri difensivi non sono poi così pessimi, con i soli tre gol subiti nelle prime quattro giornate, a fronte però dei soli due realizzati.
Ma il primo tempo di Marassi, in questo senso, ha dato delle risposte a DDR. Oltre alla rete, infatti, Dovbyk è stato molto più coinvolto nella manovra e soprattutto si è reso protagonista sia dell’assist che aveva messo in porta Dybala (poi colpito da De Win-ter) e di altre due buone occa-sioni (un gol «mangiato» e una risposta fortunosa di Gol-lini). L’ucraino, probabilmente anche per la vicinanza di Dybala, si è preso finalmente la scena e il tecnico è convinto che una volta sbloccatosi possa diventare implacabile. Ma quella dell’ex centravanti del Girona non è l’unica certezza dalla quale il Sedici vuole ripartire.
Quel Manu Koné tanto voluto da De Rossi ha dimostrato di valere l’attesa. Un centrocampista moderno, fisico e dinamico. Proprio gli ingredienti che mancavano alla mediana giallorossa. Il francese non può che essere la prima maglia per l’ allenatore, insieme alla sorpresa dell’inizio di stagione. Pisilli, infatti, dopo l’ottima estate da osservato speciale a Trigoria, è reduce da due gare da titolare di ottimo livello e si candida fortemente per partire ancora dal primo minuto, complice anche la condizione non ottimale di Pellegrini che resta fortemente in dubbio.
Certezze sì ma anche tante incognite all’orizzonte. L’infortunio di Saelemaekers apre un interrogativo importante per le corsie esterne. Il belga rappresentava una alternativa per entrambe le fasce, e ora con Zalewski fuori rosa restano El Shaarawy e Angelino. Ma il destino dello spagnolo è appeso alle condizioni degli ultimi arrivati Hermoso ed Hummels. L’ex Atletico è sembrato molto lontano dalla forma ideale nel secondo tempo di Genova, anche se una settimana in più di lavoro ha certamente aiutato.
C’è poi il tema Soulé. L’argentino è rimasto in panchina per novanta minuti contro i rossoblù e ora scalpita per tornare titolare. Il 3-5-2 non sembra l’assetto più adatto per le sue caratteristiche, ma non sono escluse sorprese o accorgimenti sul modulo in vista di una gara così importante come quella contro i friulani. Capitolo Zalewski. la posizione della società resta la stessa: dipende dal calciatore. La mossa attraverso le vie legali del polacco non ha fatto cambiare idea alla dirigenza giallorossa che reputa ingrato l’atteggiamento del calciatore, il quale, d’altro canto, cerca di sfruttare a suo vantaggio le dichiarazioni di De Rossi sul rinnovo di contratto. La telenovela prosegue.
FONTE: Il Tempo – L. Pes