Il delitto perfetto, l’assassino è Claudio Ranieri, audace e genio della strategia. Che le pensa tutte, anche a far giocare Lorenzo Pellegrini in una partita così e in un momento, per il capitano, non certo esaltante. E succede che è proprio Lorenzo a spaccare in due il derby, con la Roma che si porta a casa tre punti, e a guardarli bene, sembrano di più. (…)
È come raccontare una favola, quella palla che scende sui piedi di Pellegrini al decimo del primo tempo, un paio di finte al limite dell’area, gli avversari che dondolano di qua e di la e la palla si arrotola elegante all’incrocio dei pali.
È il suo primo gol in campionato (il terzo alla Lazio), pesantissimo e quel marpione di Ranieri in panchina sorride, come il popolo romanista, che aveva bisogno di un successo cosi lucente. Pellegrini avvia i giochi, Saelemaekers li delinea con il secondo gol. (…) La Roma nel primo tempo e tanto di più della Lazio: per organizzazione, per la qualità nei calciatori, che portano a spasso la palla senza paura e sempre con criteri giusti. (…)
Nella ripresa è un’altra Lazio, meno impallata e meno ansiosa rispetto ai primi quarantacinque minuti, di palle gol ne crea, la più clamorosa è nei piedi di Tchaouna, che inciampa sul pallone prima di scheggiare la traversa. (…)
La Roma si immola alla sofferenza, ma si porta a casa il derby. La rissa finale, con Dovbyk che dalla panchina lancia il pallone, con l’espulsione di Castellanos (e un uomo di Ranieri), è solo cinema. Pessimo, questo sì.
FONTE: Il Messaggero