Evidentemente un pizzico di Roma ce l’aveva già nel destino. Non solo perché Roma è stata la prima città che ha conosciuto, oltre Milano, visto che ci abitava suo fratello Jordan. Ma anche perché uno dei posti del cuore di Romelu Lukaku quando giocava nell’Inter era Felice a Testaccio. (…) Non è un caso che, anche dopo un’estate trascorsa ad allenarsi da solo, sia arrivato a Roma in perfette condizioni. (…)
A Roma ha optato per una villa nel cuore di Casal Palocco. Si è trasferito da poco, dopo aver vissuto in un hotel vicino l’anagrafe, in centro, per le prime settimane. Centro, in particolare i Fori e il Colosseo, che Lukaku si è goduto soprattutto la sera, lontano da occhi indiscreti, nel tepore di un autunno che, a Roma, sa ancora tanto d’estate. Felpa con cappuccio, tuta, scarpe da ginnastica ai piedi, dopo l’allenamento Big Rom ha fatto il turista. E in pochi lo hanno saputo e riconosciuto.
Poi ha preso casa, anche grazie ai consigli di Nainggolan, a due passi dal mare. A Casal Palocco vivono quasi tutti i giocatori della Roma, soprattutto quelli che hanno famiglia: lui ha ampio spazio per sé, per la sua palestra, per la mamma, i figli, il fratello e gli amici che vengono e verranno a trovarlo. Non ama stare solo, Lukaku, ma ama essere riservato e per questo, nei primi due mesi romani, ha scelto un profilo basso: è in affitto, mentre a Milano aveva comprato, anche come investimento, tre appartamenti.
E non è detto che non faccia lo stesso anche a Roma, avendo case pure a Bruxelles e a Londra. Di sicuro non ne parlerà troppo perché è molto attento alla privacy, in particolare da quando è diventato papà. Altro luogo del cuore, a Milano, era l’amata griglia di Varrone, centralissima, anche se poi nel corso del tempo ha ridotto il consumo di carne. Anche lì, però, stesso discorso: pasti sempre casalinghi, come a Roma, a volte portati anche dal centro sportivo, un premio la cena fuori quando invece aveva bisogno di rilassare fisico e mente.
E chissà che oggi, tornando a Milano da avversario, in un hotel non distante da San Siro, la mente non torni a tutti i ricordi belli della sua avventura milanese. Comprese quelle cene da Felice a Testaccio: mangiava bene, si divertiva. Ma magari non avrebbe immaginato neppure lui che poi a Testaccio ci sarebbe finito davvero.
FONTE: Il Corriere dello Sport – C. Zucchelli