(…) Grazie al lavoro di Andrea, che si allena sempre come se la domenica dovesse giocare dal primo minuto, e grazie alla disponibilità di Lukaku, che non fa pesare a nessuno, tantomeno a un attaccante come lui, i suoi gradi di titolare inamovibile. Non sono solo parole, ma fatti. A Cagliari, quando è entrato Belotti al posto di Dybala, Romelu ha scelto di spostarsi leggermente per lasciare tutto il centro dell’area al compagno. Lo ha fatto perché è in un momento psicofisico straordinario e perché sapeva – sa – di mettere così più a suo agio un giocatore subentrato. Un dettaglio piccolo, magari insignificante ai più, ma che ha facilitato la partita di Belotti e quindi quella della Roma tutta.
L’avversario, il Cagliari di questo momento, era quello che era: lo sanno loro, lo sa bene Mourinho. In altre partite ci vorrà più equilibrio e giocare col doppio centravanti un lusso. Ma se Belotti continua a correre così, oltre che a segnare, e Lukaku continua a manifestare questa generosità, anche tattica, l’emergenza non sarebbe più tale. Nessuno, in Serie A, può regalare Dybala e Pellegrini, tantomeno la Roma. Ma in pochi possono avere l’opportunità di vedere insieme Lukaku e Belotti. Due che, per la cronaca, hanno 207 gol all’attivo con club italiani.
È vero che i numeri contano fino a un certo punto, soprattutto quelli passati, ma è altrettanto vero che Belotti e Lukaku, che si trovano molto bene anche fuori dal campo, hanno voglia di prendersi il presente. E lo stanno facendo a suon di ottime prestazioni. Il centravanti belga ha realizzato 7 gol nelle sue prime 8 presenze in giallorosso, con la prima partita (quella contro il Milan) giocata solo 25 minuti. La sua media in questo momento è di un gol ogni 87 minuti giocati in tutte le competizioni con la Roma: è la sua migliore in carriera (considerando tutte le competizioni) da quando gioca nei maggiori cinque tornei europei (2011/12).
Belotti ha invece segnato cinque reti e servito due assist in nove presenze stagionali: è la sua terza miglior partenza in termini realizzativi da quando gioca in Serie A, ma considerando il rapporto gol e minuti giocati (493’, una media di 54’ a gara) ha lo score migliore della sua carriera: una rete ogni 98 minuti. Insomma, la Roma ha trovato finalmente le reti, quelle che tanto sono mancate la scorsa stagione. Adesso Mou, Big Rom e il Gallo devono continuare a trovare il giusto feeling per diventare sempre più una coppia.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi / C. Zucchelli
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