La Roma di corto muso ha rinvigorito i giocatori e anche le ambizioni di un club che prima dell’arrivo di Ranieri navigava in acque torbide, a soli due punti dalla zona retrocessione. Adesso le tre vittorie esterne consecutive in campionato tra turnover, scoperte e conferme, e una classifica migliorata significativamente, ha riportato entusiasmo nel gruppo ma anche nell’ambiente che è pronto a scatenarsi giovedì nella sfida di ritorno contro il Porto.
Sarà una Roma trascinata dai tifosi come accaduto nelle ultime stagioni, in quelle magiche serate europee che l’hanno portata in alto, raggiungendo la vetta una volta e sfiorandola in altre due circostanze. Il clima è caldo, l’Olimpico lo sarà tra quarantotto ore, fomentato anche dalla doppia polemica Ranieri-Ghisolfi sull’arbitraggio della gara d’andata e quei trascorsi con l’Uefa che resteranno impressi nella storia della Roma. L’indimenticabile Taylor.
Il tecnico professa però calma, attenzione e intelligenza: “Siamo carichi ma dobbiamo essere intelligenti e non farci prendere dalla smania di vincere a tutti i costi. Abbiamo fatto una grande partita all’andata ma dobbiamo essere saggi nella partita di ritorno”.
Di certo oltre al fattore Olimpico, Ranieri potrà contare anche su un gruppo di titolari freschi, riposati e pronti a dare il massimo per accedere agli ottavi di finale e guadagnare ben dieci milioni di euro dal passaggio del turno. Il sorteggio poi decreterà se contro l’Athletic Bilbao o nella sfida temuta nella Capitale, altri due derby consecutivi che si aggiungerebbero a quello di campionato: tutto in dieci giorni.
Se il Porto – che ieri ha dato l’ultimo saluto allo storico presidente Jorge Nunõ Pinto da Costa – ha giocato domenica con i titolari nella sfida vinta contro Farense con il gol di Moura (lo stesso che ha regalato il pareggio ai lusitani in Europa), la Roma ha potuto gestire le forze con un turnover importante: Dybala, Dovbyk, Hummels ed El Shaarawy non hanno giocato neanche un minuto a Parma, mentre Mancini, Koné e Pellegrini hanno riposato per un tempo e Angeliño è entrato nei minuti finali.
Il tecnico ha dosato le energie in vista del grande impegno, e da oggi comincerà a lavorare sugli accorgimenti tattici da apportare e che non hanno funzionato nella sfida d’andata. Primo tra tutti, i posizionamenti sulle palle inattive a favore, per evitare contropiedi fatali come cinque giorni fa. (…)
Le energie non mancheranno sia per l’importanza della sfida, sia per le rotazioni compiute da Ranieri negli ultimi due mesi. Un turnover che non ha influito nella rincorsa spettacolare in classifica, con ventuno punti raccolti nelle ultime nove partite di campionato e ben ventuno titolari diversi.
Unici sempre presenti in formazione Svilar e N’Dicka, poi tanti cambi – anche nei big match – per evitare sovraccarichi, infortuni o stanchezza. E per farsi trovare pronti per le sfide da dentro o fuori come con l’Eintracht Francoforte, o proprio il Porto all’andata. Caso isolato la sfida di Coppa Italia col Milan: la qualità a San Siro ha fatto la differenza. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi