La Roma vince e convince, dimostra di essere cresciuta, non commette l’errore di sottovalutare i rivali in coppa e segna altri tre gol che valgono gli ottavi di finale di Europa League. Lo Sporting Braga, già battuto 2-0 in Portogallo, non può nulla contro questa squadra che inizia a prendere le misure, a capire come deve giocare un certo tipo di partite e soprattutto prende sempre più fiducia in se stessa.
Fonseca pensa al campionato e forte del 2-0 dell’andata fa ampio ricorso al turnover. Però cambiano gli uomini, che il tecnico portoghese fa sacrificare fuori ruolo, ma non il modulo che resta sempre lo stesso. Dentro un attacco inedito con El Shaarawy titolare (per la prima volta da quando è tornato a Roma) assieme a Dzeko e Pedro, centrocampo imbottito con Villar e Diawara, più Veretout spostato all’esterno. Dietro i «sacrificati» sono Cristante confermato al centro della difesa, Karsdorp che va a fare l’altro centrale e Bruno Peres anche lui fuori ruolo dall’altra parte.
Insomma il concetto di Fonseca è chiaro: tutti devono saper fare tutto. Come nella gara d’andata ci pensa Dzeko a risolvere la cosa dopo poco più di venti minuti. Il destro a giro di El Shaarawy si schianta sul palo e sulla ribattuta il bosniaco è bravo e veloce a chiudere in rete per l’1-0. Il bosniaco, comunque sempre disposto al sacrificio anche in copertura, nella ripresa si fa male in un allungo offensivo e chiede il cambio: entra al suo posto il «titolare» Mayoral mentre l’altro in panchina continua a toccarsi dolorante l’inguine.
La pratica la chiude Carles Perez che prima si guadagna un rigore (poi sbagliato da Pellegrini: il saltello anche no… grazie), quindi due minuti dopo la mette al volo sulla bella palla forni tagli proprio dal capitano giallorosso che in parte si riscatta. Fa due a zero e tutti a casa. L’autogol di Cristante a tre minuti della fine sporca una serata che sarebbe stata la quarta gara consecutiva senza incassare gol: peccato, ma va bene anche così.
Ma non è finita perché la ciliegina sulla torta è firmata Mavyoral: così pure lui replica l’andata (anche qui un grosso grazie al solito inesauribile Spinazzola). Ora concentrazione sul sorteggio in programma oggi a Nyon nel quale tutti vorranno evitare la squadra di Fonseca che diventa la vera mina vagante nell’urna svizzera. Per i giallorossi da evitare Ajax, Manchester, Tottenham, Arsenal e Milan.
Già, proprio i rossoneri che saranno il prossimo scoglio in campionato. Tra tre giorni all’Olimpico ci sarà una prova da non sbagliare, arriva la squadra di Pioli che, dopo il ko al derby, ha un maledetto bisogno di punti. Una necessità molto simile a quella della Roma alla quale serve sfatare finalmente il tabù «big». Fonseca & Co. quest’anno non hanno mai vinto con una delle squadre che li precedono in classifica e farlo stavolta significherebbe molto: un segnale di crescita propedeutico per un futuro al top.
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini