Roma-Athletic Bilbao, prima partita della strampalata nuova formula dell’Europa League senza gare di andata e ritorno, mette insieme due storie particolari. Per l’allenatore croato, a 49 anni, è il debutto europeo. Per il tecnico basco è il ritorno nello stadio dove ha conosciuto la sconfitta più dolorosa.
Il riferimento, naturalmente, è alla “remuntada” di Roma-Barcellona: quel 3-0 del 10 aprile 2018 segnò in pratica la fine del Barcellona invincibile. Erano i quarti di finale di Champions League, un livello ben superiore a quello di stasera, che ha segnato la storia dei due club. A chi gli ha fatto la perfida domanda, Valverde ha risposto piccato: “La memoria è sempre selettiva e si ricorda solo quello che si vuole. Ho vinto e perso tante partite”.
Juric ha debuttato sulla panchina domenica, dopo il licenziamento di De Rossi (ora in Islanda in vacanza con la famiglia) e le dimissioni della Ceo Souloukou. Il 3-0 all’Udinese, come ha detto ieri il croato, “ha cambiato la faccia ai miei calciatori”. Stasera, però, bisogna dare continuità a quel risultato. Non sono stati convocati Pellegrini e Le Fée (acciaccati) più Zalewski, vicino al reintegro. Previsto un moderato turnover, forse non per Dybala: “Va gestito – ha detto Juric – ma quando sta bene è un calciatore speciale”.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri