Forse ha ragione chi sostiene che una punta non basta e che la difficoltà della Roma non è soltanto una questione di centravanti. A questa squadra, infatti, di attaccanti ne servirebbero almeno due per far fronte a un’emergenza ormai strutturale: l’ala sinistra che Gasperini ha chiesto (senza ottenerla) da fine giugno e il nove finalizzatore, visto che in quest’ultimo ruolo, fin qui, si sono alternati Ferguson, Dovbyk, Dybala, Bailey e Baldanzi, tutti senza lasciare il segno. Il calciatore con più gol è stato Soulé – 5 reti tra campionato e coppe – un calciatore che dovrebbe inventare e creare scompiglio (…).
E dopo di lui c’è Pellegrini (3), il calciatore che rischiava di diventare un esubero e che Gasperini ha recuperato trasformandolo in un vero atleta. A Cagliari, in qualche modo, parecchi nodi sono venuti al pettine. La formazione giallorossa ha costruito un solo tiro degno di questo nome, proprio con il numero 7 a inizio ripresa. Troppo poco per pensare di uscire indenni contro una squadra indemoniata, a cui la vittoria mancava da due mesi e mezzo. Pisacane ha tirato fuori il coniglio dal cilindro con l’ingresso di Gaetano, mentre i cambi in attacco della Roma (Dybala e Ferguson) si sono rivelati inefficaci.
Così, dopo 14 giornate, la Roma ha soltanto l’undicesimo attacco della Serie A, con appena 15 reti realizzate. Con questi numeri è difficile andare lontano. Soprattutto nelle giornate storte in cui le occasioni faticano ad arrivare e un bomber può servire per trasformare in oro quel poco che c’è. Certo, la Roma è stata migliore della versione sbiadita vista oggi all’Unipol Domus.
Ma anche in quelle circostanze si era mostrata come una delle squadre più sprecone del torneo: valgano come esempi i 15 tiri di cui 12 da dentro l’area contro l’Inter o la prima mezz’ora arrembante col Milan in cui si è divorata 5 occasioni da gol. Zirkzee (se lo United dice sì al prestito con riscatto), Fabio Silva, Kalimuendo, Yuri Alberto: il ds Massara sta sondando diversi profili, cercando l’occasione giusta al prezzo migliore. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota











