Non si può vivere solo dell’attesa per Lukaku. La classifica della Roma parla chiaro: un punto in due partite è il peggior inizio dell’era Mourinho e bisogna risalire alla stagione 2020-21, con Paulo Fonseca in panchina, per trovare un precedente. La Roma non è l’unica squadra ad affrontare una falsa partenza, come hanno ampiamente dimostrato anche i risultati da altri campi, ma questa non è una consolazione.
Contro Salernitana e Verona, i giallorossi hanno pagato a carissimo prezzo errori individuali e un po’ di sfortuna (sabato sera Cristante e Pellegrini hanno colpito la traversa) ma la sensazione finale è stata comunque quella di aver visto una squadra sfilacciata. C’è chi ha commentato che era dai tempi di Zeman che la Roma non subiva un gol in contropiede con un avversario partito dalla sua metà campo, come è capitato a Ngonge.
Sulla carta, aspettando Big Rom che può spostare gli equilibri, la rosa a disposizione di Mou sembrava in ogni caso più ricca rispetto a quella della scorsa stagione. Almeno numericamente. Le cessioni di Matic – mister Matic come lo ha chiamato Mourinho, evidentemente ferito da quello che ha ritenuto un tradimento da parte di un suo fedelissimo – e di Ibanez sono forse state sottovalutate. Il serbo dava una sicurezza a centrocampo che, per motivi diversi, Paredes e Renato Sanches non possono ancora garantire. Ibanez era il difensore più veloce a disposizione, al netto di qualche errore anche clamoroso commesso in passato, ed era anche un’arma offensiva. Il brasiliano era il miglior saltatore sui calci d’angolo: sabato la Roma ne ha tirato 12 contro il Verona e solo in un caso (la traversa di Cristante) i giallorossi hanno avuto la meglio sui padroni di casa. N’Dicka, secondo Mourinho, non è ancora pronto; Smalling ha iniziato malissimo la stagione; Llorente non sembra un fulmine di guerra.
Nella ripresa, sotto di due gol, Mourinho ha ordinato il ritorno della difesa a 4. Vedremo già da venerdì se è stata una mossa della disperazione oppure un ritorno all’antico: Mou ha quasi sempre difeso così, ma, parole sue, alla Roma «i giocatori si sentono più sicuri con l’altro modulo». Un modulo che, in questo campionato, è costato 4 gol in 2 partite. Sembra enormemente in anticipo, ma va fatto un ragionamento anche su una data: giugno 2024. È la scadenza dei contratti di Mourinho, Rui Patricio, Spinazzola e Tiago Pinto. Più, nel caso arrivi, del prestito di Lukaku. Un tassello in più per il puzzle del futuro giallorosso: un’altra stagione senza gli introiti della Champions League sarebbe ancora più pesante da sopportare.
FONTE: Il Corriere della Sera – L.Valdiserri
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