Nessuno sa se Daniele De Rossi diventerà un grande allenatore o se rischia la fine di Andrea Pirlo. È invece già certo che pochi al mondo conoscono Roma e la Roma come DDR. La prima del dopo-Mou porta comunque tre punti necessari e il cambio di modulo. La difesa a 4 era quasi obbligata per le assenze (Mancini, Ndicka, Smalling e Cristante) ma c’è anche un discorso tattico: “La linea a 4 ci regala un uomo in più nella fase offensiva”. Fino a che Paredes e la Roma hanno avuto fiato, è stata una bella Roma. Poi c’è stato un crollo nelle prestazioni e nella velocità del giro palla.
L’aspetto più positivo è che la Roma ha vinto senza che né Lukaku né Dybala – a disagio nel 4-3-3 e frenato dalla paura di farsi di nuovo male – abbiano vissuto una giornata importante. Assai più incisivo è stato Lorenzo Pellegrini, che è entrato nel primo gol e segnato di prepotenza il secondo, portandosi poi la mano sul petto dopo i tanti fischi ricevuti alla lettura delle formazioni. Rispetto all’era Mourinho – quella dei 29 rossi tra lui e il suo staff – la panchina della Roma è sembrata popolata da tanti Damiano Tommasi, sindaco in tribuna a vedere il suo Verona e il suo vecchio amico.
FONTE: Il Corriere della Sera