La nuova Roma di Gasperini non si costruisce in due giornate. Le gerarchie dettate nel ritiro possono cambiare. Anzi, lo stanno già facendo. Lo ha spiegato lui stesso: «Non esiste una Roma senza questo o quel giocatore, esiste la Roma». Per la serie: tutti sono importanti, nessuno indispensabile.
In concreto, la squadra di Gasp è un cantiere in divenire, il regno dei ballottaggi, a partire dalla porta, dove certo Svilar non si tocca, ma il suo vice sì. Doveva essere Vasquez, sarà di nuovo Gollini, riabilitato dopo il divorzio promesso in estate.
Capitolo difesa: il tecnico, nelle prime due giornate, ha schierato la stessa (Mancini, Ndicka, Hermoso), ma durante la stagione gli esperimenti saranno inevitabili. Ndicka giocherà la Coppa d’Africa e i due baby acquisti dell’estate (Ghilardi e Ziolkowski) scalpitano.
A centrocampo anche El Aynaoui disputerà la Coppa d’Africa, facendo lievitare le possibilità di vedere più spesso Pisilli e Pellegrini. Sugli esterni, se a destra Wesley parte da intoccabile, a sinistra Tsimikas può sorpassare Angelino. Mentre il centro dell’attacco è stabile (con Ferguson davanti a Dovbyk), gli esterni rischiano di cambiare spesso.
FONTE: La Repubblica











